La terapia con lo psicologo non ha funzionato? [4 motivi]
La terapia con lo psicologo non ha funzionato? Ecco i miei 4 “perché” 👇
“Ho provato ad andare dallo psicologo, ma non mi è servito”.
Questa frase accompagna la mia carriera di psicologo da sempre. Ho incontrato molte persone che sono entrate nella stanza del terapeuta una volta per non volerci tornare mai più, e altre che hanno provato diverse volte, per poi abbandonare l’idea.
Ma perché la terapia con lo psicologo non ha funzionato?
Iniziamo con il dire che chiedere aiuto e poi sentire che non è servito può essere davvero molto frustrante e anche doloroso.
Capire le possibili ragioni di questo insuccesso è fondamentale, in primis perchè le persone possono iniziare a fare pensieri scoraggianti come “forse non posso cambiare”, “forse nessuno può aiutarmi”, “forse non ce la farò mai”, e questo può portarle a rinunciare a cercare ulteriore aiuto per la loro situazione di malessere. In alternativa, l’insuccesso della terapia può portare a mettere in discussione l’intera categoria degli psicologi oppure l’utilità della psicologia. Anche questa generalizzazione può ostacolare ulteriori tentativi di trovare aiuto e supporto adeguati.
Veniamo quindi al cuore dell’articolo…
perché la terapia con lo psicologo non ha funzionato? Perché non hai ottenuto i risultati che speravi?
Nelle prossime righe, esploreremo i 4 motivi che, a mio avviso, sono più frequentemente alla base degli insuccessi terapeutici.
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COSA TROVERAI IN QUESTO POST:
- Una premessa importante: la soggettività nella terapia
- Perché la terapia con lo psicologo non ha funzionato? L’incompetenza dello psicologo
- Insuccesso terapeutico e indisponibilità della persona a cambiare
- La qualità della relazione terapeutica come fattore cruciale per la riuscita del percorso
- L’approccio specifico dello psicologo e il suo ruolo nella terapia
- Cosa fare se la terapia non sta funzionando: 2 indicazioni pratiche
- Conclusioni: far funzionare un percorso terapeutico
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1) Una premessa importante: la soggettività nella terapia
Iniziamo con una premessa del mio vissuto personale: ricordo alcuni pazienti che frequentavano il mio studio e che mi sembrava di non riuscire ad aiutare quanto avrei desiderato. Eppure il loro percepito del nostro percorso era eccellente: mi dicevano che avevo salvato loro la vita, quando in realtà erano loro che si erano salvati.
Ogni tanto, invece, accadeva il contrario: avevo l’impressione di aver “dato il sangue” per queste persone. Dedicavo un sacco di tempo a pensarci anche fuori dallo studio, andavo in supervisione, studiavo per offrire loro nuove chiavi di lettura e strumenti sempre più mirati. Ma dal loro punto di vista, il mio intervento era del tutto ininfluente, dunque non riscontravano miglioramenti significativi.
Questa premessa per dire che c’è sempre un certo grado di soggettività nel valutare un intervento psicologico.
Questa valutazione, tra l’altro, è molto influenzata dalle nostre aspettative rispetto al percorso con lo psicologo. Ad esempio, magari pensiamo che lo psicologo possa fare miracoli, oppure abbiamo aspettative irrealistiche sul tempo e sul tipo di cambiamenti che la terapia può portare.
Riprenderemo la questione delle aspettative nelle prossime righe, ma adesso andiamo a scoprire la prima possibile risposta alla domanda “perché la terapia con lo psicologo non ha funzionato?”.
2) Perché con lo psicologo non ha funzionato? L’incompetenza dello psicologo
Ti stai chiedendo se questo potrebbe essere il tuo caso? Continua a leggere per scoprirlo 👇
Competenza generale o specifica
Un primo fattore che può influenzare negativamente la terapia è l’eventuale incompetenza dello psicologo riguardo una specifica patologia, situazione, o anche della materia in generale. Ovviamente ci si auspica che non sia così ma, come in tutte le professioni, anche questo può succedere.
Il caso più frequente è che quel determinato professionista non conosca bene la tua patologia o situazione, e qui si incorre nell’errore perché lo psicologo dovrebbe riconoscere i limiti del proprio operato e inviare quando necessario a una struttura più adeguata o a un collega più competente.
È assolutamente fondamentale, in psicologia ma anche nelle altre scienze della salute, che i professionisti riconoscano i propri limiti e non si “improvvisino” in aree in cui non hanno la formazione e la competenza adeguata.
Questa consapevolezza non solo garantisce una pratica etica e responsabile, ma protegge anche il benessere dei pazienti.
Motivazione del professionista
Oltre alla competenza, anche la motivazione del terapeuta gioca un ruolo cruciale. Ci sono ad esempio dei professionisti che, nel tempo, hanno perso il piacere di fare il loro lavoro, e quindi non hanno più quella grinta, quell’energia, quella cura necessaria per fare la differenza nella vita dell’altro. Sono “spenti”. Ogni tanto capita anche questo.
Errore umano
Infine, è importante riconoscere che gli psicologi, come tutti gli esseri umani, possono commettere errori. Potrebbero interpretare erroneamente una situazione o scegliere un intervento non ottimale. Anche lo psicologo è un essere umano e può sbagliare. Purtroppo capita, e questo può essere uno dei motivi per cui la tua terapia con lo psicologo non ha funzionato.
Proseguiamo con un secondo importante fattore di insuccesso della terapia, che questa volta non riguarda lo psicologo, bensì la persona che richiede aiuto.
Insomma, la chiave dell’insuccesso, e quindi del “successo” terapeutico, potrebbe essere nelle tue mani. Continua a leggere per capire di più 🔑
3) Insuccesso terapeutico e indisponibilità della persona a cambiare
Un secondo fattore che può spiegare perché una terapia con lo psicologo non ha funzionato è l’indisponibilità da parte della persona a cambiare.
Magari la persona non si mette in gioco, non si impegna nel percorso, non vuole cambiare. Prendiamo come esempio lo smettere di fumare: se non lo vuoi davvero, qualunque metodo sarà destinato a fallire e continuerai con il “smetto domani”.
Ovviamente, non sto dicendo che sia “colpa” della persona che non “vuole guarire” e so bene che non è semplice avere a che fare con un sintomo psicologico. Sottolineo solo che la competenza dello psicologo non potrà niente contro la volontà della persona. Lo psicologo può essere anche “bravo”, ma di certo non è onnipotente.
Il ruolo della “volontà”
C’è una barzelletta famosa nel nostro ambiente che dice:
“Quanti psicologi servono per cambiare una lampadina? Uno, ma la lampadina deve voler cambiare”.
Insomma, ci deve essere volontà di cambiamento da parte del paziente.
Per dare un’altra immagine, lo psicologo ti può mostrare la “scacchiera” della vita. Insieme, analizzate come sono posizionati i pedoni, il re, la regina, il cavallo, le torri, e quali possono essere le conseguenze di una determinata mossa piuttosto che di un’altra.
Poi però, alla fine dei conti, è il paziente che deve prendere la torre e andare a fare Scacco. Non può farlo lo psicologo al suo posto.
Questa idea è fondamentale per gestire le aspettative poco realistiche di cui parlavamo all’inizio: lo psicologo non ti aggiusta la vita. Lo psicologo può mostrarti nuove prospettive e punti di osservazione, poi devi essere tu a trasformare quelle idee in azioni.
Le idee sono importanti, e con lo psicologo ne discuti parecchie, poi però ciò che conta è quello che tu decidi di fare o non fare nella tua quotidianità. Se non lo fai (o non l’hai fatto in passato), questo può essere un motivo importante per cui la tua terapia con lo psicologo non ha funzionato.
Quando il cambiamento si arena
Nel contesto della terapia, vi sono situazioni in cui l’indisponibilità al cambiamento può essere radicata in motivazioni specifiche e non sempre pienamente consapevoli.
Alcune persone, ad esempio, vanno dallo psicologo per dimostrare ai propri familiari la gravità del loro malessere, e magari per “rinfacciare” loro la responsabilità di quel malessere. In altri casi, la sintomatologia può “servire” a mantenere inalterate dinamiche/ruoli del sistema in cui la persona è inserita. La guarigione potrebbe sconvolgere questi equilibri, portando alla luce nuovi problemi in altri membri del sistema.
In scenari come questi, il malessere diventa funzionale a qualcos’altro, quindi il processo di cambiamento può rischiare di arenarsi. La terapia, in queste circostanze, non può proseguire se non si affrontano queste dinamiche sottostanti.
4) La qualità della relazione terapeutica come fattore cruciale per la riuscita del percorso
La relazione conta davvero molto. Sei curioso di sapere perché? Continua a leggere ❤️
Un terzo elemento chiave per il successo della terapia, e che quindi può essere alla base del fatto che la terapia con lo psicologo non ha funzionato, è la qualità della relazione terapeutica. La capacità dello psicologo di stabilire una connessione significativa con il paziente è fondamentale. Se questa relazione non si stabilisce, la responsabilità non è del paziente, ma del professionista.
Fattori “specifici” e “aspecifici”
Le ricerche mostrano infatti che i fattori “aspecifici” hanno un’enorme rilevanza in terapia. I fattori specifici sono le competenze tecniche e le strategie usate dal terapeuta (che possono cambiare da un approccio terapeutico all’altro), mentre i fattori aspecifici sono le competenze umane.
Anche se uno psicologo possiede competenze tecniche eccellenti, senza la capacità di stabilire una relazione motivante, accogliente ed empatica con il paziente, la terapia potrebbe non essere efficace.
Un po’ come i maestri o i professori della tua giovinezza. Quali sono quelli che ti hanno cambiato la vita? Quelli che non dimenticherai nemmeno quando invecchierai? Quelli che ne sapevano di più o quelli che sono riusciti a trovare il modo giusto per raggiungerti nel profondo?
Con la psicologia è lo stesso: se il professionista non si è connesso con te, questo può aver generato la situazione in cui la terapia con lo psicologo non ha funzionato.
Il ruolo del “feeling”
A volte, anche se lo psicologo possiede tutte le carte in regola per instaurare una buona relazione, può mancare quel “feeling” necessario per un lavoro terapeutico fruttuoso. La relazione terapeuta-paziente, in questo senso, può essere simile a una partita di Tetris: anche se tutti i pezzi sembrano “giusti”, a volte non si incastrano perfettamente.
Questa parte ti ha fatto riflettere? C’è ancora altro da scoprire qui sotto 👇
5) L’approccio specifico dello psicologo e il suo ruolo nella terapia
Un ultimo fattore che può avere determinato una situazione in cui la terapia con lo psicologo non ha funzionato è il fatto che magari il professionista non aveva l’approccio giusto per te o per il tuo problema.
Esistono numerosi approcci in psicoterapia: cognitivo-comportamentale, sistemico-familiare, strategico, psicodinamico e molti altri. Ogni approccio ha le sue peculiarità: alcuni si concentrano più sul presente, altri sul passato; alcuni prevedono esercizi pratici, altri meno. La chiave sta nel trovare quello che meglio risponde alle esigenze e alla situazione specifica del paziente.
Ognuno ha la sua chiave d’accesso e deve essere lo psicologo bravo a capire se lui ha la chiave d’accesso giusta per la tua situazione e la tua persona oppure no.
📌 In Mindcenter, comprendiamo l’importanza di un approccio terapeutico personalizzato. Per questo, la nostra equipe è composta da professionisti che operano secondo approcci terapeutici diversi, permettendoci di offrire ai nostri pazienti la possibilità di trovare il terapeuta e l’approccio più adatti alle loro esigenze individuali. Dai un occhio qui alla nostra equipe.
6) Cosa fare se la terapia non sta funzionando: 2 indicazioni pratiche
Vorrei chiudere questo approfondimento sul “perchè la terapia con lo psicologo non ha funzionato” con due suggerimenti pratici da applicare quando senti che la terapia non sta andando per il verso giusto.
Il primo: parlane con il tuo terapeuta
Se senti che la terapia non sta andando bene per qualche motivo, parlane col tuo psicologo.
Nella situazione più comune, lo psicologico potrebbe acquisire elementi importanti su di te e, a partire proprio dai dubbi che gli stai riportando, correggere il tiro del percorso.
Gli psicologi, infatti, non sono dei maghi e spesso hanno bisogno di avere dei feedback per calibrare il loro lavoro sulla base del punto di vista e dei bisogni del paziente.
In un’altra variante, il terapeuta potrebbe essere d’accordo con te e magari suggerirti un professionista più adeguato alle tue esigenze.
Oppure ancora (soprattutto se ti è già successo in passato di mettere in dubbio l’operato del professionista), il terapeuta potrebbe farti notare che stai ripetendo un comportamento già messo in atto precedentemente, e provare a comprenderne insieme il perché.
📌 Consiglio extra: non sparire. Lo psicoterapeuta è un professionista che decidi di coinvolgere tu, in modo libero, e se lavorerai con lui o con lei sarà unicamente per tua scelta. La decisione di rimanere o andare è sempre e comunque tua, dunque comunicare quello che provi sarà per lo meno un utile esercizio di assertività.
Il secondo: non ti scoraggiare
Il secondo suggerimento è non lasciarti scoraggiare.
Non è che non riesci a cambiare perché “non sei abbastanza”. Spesso non riesci a cambiare perché “non sai abbastanza”, ossia perché non hai capito ancora delle cose.
Quindi, se è andata male una volta con uno psicologo, non è detto che andrà male anche una seconda, una terza, una quarta volta con un altro psicologo. La persona o il momento “giusto” possono fare una grande differenza. Magari quel professionista non era la persona giusta per te, o magari non era il momento di vita giusto per te per affrontare quel tipo di cambiamento e magari le cose che ti ha detto tempo fa le capirai più avanti.
📌 Le tue principali preoccupazioni non sono qui? Scrivici direttamente a info@mindcenter.it, oppure in Direct sul nostro profilo Instagram @mindcenter.it
Trovare il terapeuta “giusto”
Il processo per trovare il terapeuta giusto può essere paragonato alla ricerca di un partner nella vita, un amico fidato, o un socio in affari. Non sempre si trova la persona giusta al primo tentativo. A volte sì, altre volte no. Ma non per questo smetti di cercare.
Sei quasi alla fine… scopri come tirare le somme di tutto ciò che hai letto sul perchè la terapia con lo psicologo non ha funzionato 📚👇
7) Conclusioni: far funzionare un percorso terapeutico
Eccoci arrivati alla fine di questo contenuto di approfondimento sul perché la tua terapia con lo psicologo non ha funzionato.
Spero di averti chiarito un po’ le idee su questo tema e soprattutto di averti trasmesso il concetto che più mi sta a cuore: se la terapia non ha portato i risultati sperati, non significa che non ci sia spazio per il cambiamento.
A volte, può essere necessario riconsiderare l’approccio, il terapeuta, o la propria disponibilità al cambiamento.
📌 Se stai valutando di iniziare o riprendere un percorso su di te, puoi farlo con un terapeuta della mia equipe. Fai un giro sul sito, esplora i nostri percorsi e, se ti senti pronto, prenota un primo colloquio con uno psicologo di Mindcenter.
Alla prossima 😉
Luca