Sentirsi brutti: come accettare i propri difetti e diventare più sicuri
Sentirsi brutti: come accettare i propri difetti e diventare più sicuri
Sentirsi brutti: come affrontare e scendere a patti con questo vissuto doloroso? Ecco il nostro approfondimento👇
Sentirsi brutti: è capitato a tutti almeno una volta nella vita.
A volte è un senso di inadeguatezza che ci coglie in momenti di particolare vulnerabilità, altre volte la percezione di sentirsi brutti può diventare una compagna costante della nostra vita.
Qualche tempo fa, durante una seduta di psicoterapia, una persona mi ha confidato:
“Dottore, sono brutta”
In realtà non era vero: non era una persona particolarmente brutta. Ma si vedeva brutta e questo, in fin dei conti, è quello che conta.
1) Sentirsi brutti: imperfezione vs. unicità
A scuola, più o meno dalle elementari fino al liceo, mi sentivo brutto.
Lo ero davvero?
Sinceramente non lo so, ma poco conta in realtà. Sentirsi brutti è così: quando ti senti brutto, ti muovi nel mondo come se lo fossi veramente. In questo modo attivi dei meccanismi psicologici per cui poi vai a cercare (e trovare) solo conferme a quella che è la tua idea.
Tuttavia, c’è una prospettiva alternativa da considerare: possiamo scegliere di guardare ai nostri difetti (veri o presunti) non come “handicap”, ma come doni unici che ci distinguono dagli altri.
Difetto o unicità?
Quella che potremmo percepire come una “crepa” nel nostro aspetto, può invece essere la nostra firma distintiva, un tratto che ci rende autentici e irripetibili. Accettare e abbracciare questa crepa come parte della nostra unicità è il primo passo per crescere e prosperare su tutti gli altri fronti della nostra vita.
Sentirsi brutti: ecco un primo esercizio per trasformare queste informazioni in cambiamenti concreti 👇
Esercizio: riflessione sull’unicità
Step 1: identifica il difetto
Rifletti su un aspetto di te stesso/a che hai considerato un difetto o un punto debole nel passato. Potrebbe essere qualcosa legato all’aspetto fisico, alle capacità o alle caratteristiche personali. Ad esempio, potresti percepire il tuo naso come troppo grande e poco attraente.
Step 2: esplora le percezioni
Scrivi su un foglio come hai percepito questo difetto in passato. Cosa ne pensavi? Come influenzava la tua autostima e la tua percezione di te stesso/a? Ad esempio, magari potresti pensare che il tuo naso abbia influenzato negativamente la tua bellezza o l’immagine di te. Potresti aver evitato di farti fotografare di profilo o di indossare determinati tipi di occhiali per non accentuare ulteriormente il difetto.
Step 3: ripensa il difetto
Ora, riconsidera questo difetto da una prospettiva diversa. Cerca di trovare almeno tre modi in cui questo aspetto di te stesso/a potrebbe essere visto come unico. Ad esempio, guardando il tuo naso da una prospettiva diversa, potresti renderti conto che la sua forma unica e distintiva lo rende speciale. Potrebbe essere un segno distintivo che ti differenzia dagli altri e che aggiunge carattere al tuo volto. Potresti anche riflettere sul fatto che molte persone famose hanno avuto caratteristiche facciali distintive che le hanno rese memorabili e affascinanti.
Step 4: esplora le potenzialità
Immagina come potresti trasformare questo difetto in un’opportunità. Cosa potresti fare per abbracciare e valorizzare questa caratteristica invece di vederla come un limite? Quali passi potresti intraprendere per coltivare la tua autostima e accettare pienamente questo aspetto di te stesso/a? Per esempio, potresti iniziare a esplorare nuove acconciature, accessori o stili che mettono in risalto le tue caratteristiche migliori. Potresti anche concentrarti su altre qualità che ti rendono unico/a, come la tua personalità, le tue abilità o i tuoi interessi.
Step 5: pianifica le azioni
Scrivi una lista di azioni concrete che puoi intraprendere per integrare questo nuovo modo di vedere il tuo difetto nella tua vita quotidiana. Potrebbe includere pratiche di auto-cura, attività che ti aiutano a esprimere la tua autenticità o strategie per affrontare i momenti di auto-critica. Ad esempio, potresti iniziare a fare esercizi di auto-accettazione e gratitudine. Potresti tenere un diario in cui annotare tre cose che ami del tuo aspetto fisico ogni giorno, compreso il tuo naso. Potresti anche cercare modi per condividere la tua storia e la tua prospettiva con gli altri, ispirando coloro che affrontano le stesse sfide di autostima.
Step 6: riflessione finale
Concludi l’esercizio riflettendo su come ti senti dopo aver esplorato questa nuova prospettiva sul tuo difetto. Cosa hai imparato da questa esperienza? Quali sono le tue sensazioni ora rispetto a questo aspetto di te stesso/a?
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Sentirsi brutti: quando ero piccolo, non mi sentivo solo brutto ma anche… Continua a leggere per scoprirlo👇
2. Sentirsi brutti: quando un limite ti obbliga a lavorare su tutto il resto
Oltre a sentirmi brutto, a scuola sono sempre andato male.
Nonostante lo studio, mi sembrava di non riuscire a capire le cose. Questo mi rendeva più complesso farmi degli amici, perché stare al mio fianco, per loro, “non faceva figo”.
Ecco che ho dovuto inventarmi – proprio alla luce di questo limite – altri modi per stringere relazioni.
Così sono diventato quello che ascoltava di più, che faceva ridere gli amici, o che li supportava.
Ho sviluppato un orecchio empatico, un senso dell’umorismo contagioso, un’attitudine ad essere un sostegno per gli altri.
Insomma, proprio grazie al mio presunto “limite intellettuale”, ho dovuto concentrarmi su altre competenze che, se fossi stato considerato molto intelligente e brillante, non avrei mai sentito la necessità di sviluppare.
Quindi…
Cerca anche tu di esplorare quali altre leve ci sono intorno a ciò che tu consideri essere un difetto e sulle quali, appunto, puoi concentrarti per provare a cambiare la situazione.
E questo perché occuparti di qualcosa è molto più utile di preoccuparti di quella stessa cosa. Nel primo caso riesci ad attivarti per cercare di prendere in mano la situazione, nel secondo invece non fai altro che subirla.
Sentirsi brutti: a questo punto non ti farebbe forse comodo un esercizio pratico? Lo trovi nelle prossime righe👇
Esercizio pratico: lavora su ciò che c’è attorno al tuo limite
Step 1: identifica il tuo limite o il tuo difetto
Pensa a un aspetto della tua vita che consideri un difetto o una difficoltà. Potrebbe essere l’aspetto fisico, le prestazioni scolastiche o le abilità sociali.
Step 2: rifletti sui tuoi punti di forza
Rifletti sulle altre qualità che possiedi o che potresti sviluppare. Ad esempio, se ti senti limitato dal tuo aspetto fisico, quali sono le altre qualità – come la creatività, l’umorismo o la gentilezza – che possiedi?
Step 3: accresci i tuoi punti di forza
Cerca opportunità per utilizzare e valorizzare queste qualità. Se sei creativo, puoi impegnarti in progetti artistici o di scrittura che ti permettano di esprimere e far crescere sempre di più questa creatività.
Step 4: agisci e osserva
Metti in pratica le tue qualità in situazioni reali e nota come influenzano il tuo benessere e le tue interazioni con gli altri. Questo ti aiuterà a costruire fiducia e a vedere i benefici di concentrarti anche su altri aspetti di te stesso.
Sentirsi brutti: ora parliamo di impegno a cambiare. Continua a leggere per approfondire👇
Scegli uno specifico obiettivo correlato al tuo difetto che desideri raggiungere. Ad esempio, il tuo obiettivo potrebbe essere quello di aumentare la tua massa muscolare e raggiungere una corporatura più robusta e definita.
Step 3: crea un piano d’azione
Suddividi il tuo obiettivo in passi concreti e realistici e stila un piano d’azione. Ad esempio, potresti iniziare a seguire un programma di allenamento mirato al potenziamento muscolare, includendo esercizi di sollevamento pesi due volte alla settimana, per poi pensare di curare meglio la tua alimentazione.
Step 4: impegnati nell’esecuzione
Metti in pratica il tuo piano d’azione con impegno e costanza. Mantieni una routine di allenamento regolare e segui una dieta adeguata per favorire la crescita muscolare.
Step 5: valuta i progressi
Dopo un periodo di tempo prestabilito, valuta i progressi che hai fatto. Considera i successi che hai ottenuto e rifletti sugli eventuali ostacoli che hai superato lungo il percorso.
Step 6: riformula il piano
Se necessario, rivedi e aggiorna il tuo piano d’azione in base ai risultati ottenuti e alle nuove sfide che potrebbero emergere. Continua a impegnarti nel tuo percorso di crescita personale con determinazione e fiducia 🙂
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Sentirsi brutti è anche una questione di “mercato”… cosa intendo? Prosegui nella lettura per scoprirlo👇
4) Sentirsi brutti: cerca il tuo mercato
La quarta ed ultima riflessione ha a che fare con il “trovare il tuo mercato”.
Ricordo a questo proposito una lezione fatta da allievo a scuola di psicoterapia, nella quale il nostro professore raccontava di una sua paziente, una ragazza molto bella ma che si sentiva molto brutta.
Cercare di convincerla della sua bellezza non serviva a nulla, perché più lui le faceva notare che era bella, più lei, di contro, si sentiva brutta. E allora il professore ad un certo punto le aveva detto qualcosa del tipo:
“Beh, signorina, questo mondo è pieno di persone che hanno il gusto dell’orrido, lei non deve fare altro che cercare quel tipo di persone”.
Ora, benché ascoltata fuori dal contesto di terapia questa frase possa sembrare un po’ “strana”, io credo che racchiuda al suo interno qualcosa che riguarda tutti noi.
L’importanza di trovare il proprio mercato
Ognuno di noi deve cercare il proprio mercato, ossia quel luogo, quello spazio, abitato da persone capaci di valorizzare i nostri punti di forza e mettere invece in secondo piano quelli di debolezza.
- Ad esempio, se consideriamo una persona che non è esteticamente attraente ma è molto brava nell’ascoltare gli altri, farla sfilare su una passerella di moda potrebbe farla sentire a disagio, perché non valorizza le sue vere competenze.
- Al contrario, se le viene data l’opportunità di lavorare in un centro di ascolto o in un’associazione di supporto, dove può mettere in leva le sue capacità di ascolto e di empatia, si sentirà sicuramente più a suo agio e la sua autostima ne beneficerà.
Sentirsi brutti: hai bisogno di un esercizio pratico anche su questo? Lo trovi qui 👇
Esercizio: trovare il proprio mercato
Step 1: riflessione sulla varietà dei gusti delle persone
Le persone hanno preferenze e gusti diversi, che si estendono anche all’attrattività fisica e alle relazioni. Ciò che potrebbe sembrarti un difetto potrebbe essere visto in modo positivo da qualcun altro. Ad esempio, mentre tu potresti considerare un certo tratto fisico poco attraente, altre persone potrebbero trovarlo affascinante o desiderabile.
Step 2: fai un inventario delle tue caratteristiche
Prenditi del tempo per riflettere sulle tue caratteristiche fisiche e personali. Scrivi una lista di ciò che consideri difetti o aspetti che non ti piacciono di te stesso/a, ma non dimenticare di includere anche i tuoi punti di forza e le qualità che apprezzi in te stesso/a.
Step 3: identifica il tuo mercato
Osserva le persone intorno a te e considera chi potrebbe apprezzare le tue caratteristiche. Identifica le persone con cui ti senti a tuo agio e che sembrano apprezzare te per chi sei, compresi i tuoi difetti. Questo sarà il tuo “mercato”, il luogo dove le tue qualità brillano e i tuoi difetti si attenuano.
Sentirsi brutti può essere doloroso e potresti aver bisogno di sostegno. Andiamo alle conclusioni e alla nostra proposta per te👇
5) Conclusioni – Sentirsi brutti: vuoi fare il prossimo passo con noi?
Siamo giunti alla fine di questo approfondimento.
Sentirsi brutti è un’esperienza che può influenzare profondamente la nostra autostima e la percezione di noi stessi. Tuttavia, attraverso la riflessione personale, il lavoro su noi stessi e l’accettazione delle nostre imperfezioni, possiamo imparare a valorizzare la nostra unicità.
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Spero davvero che le riflessioni e gli esercizi proposti ti siano stati di qualche utilità.
Grazie per aver condiviso questo piccolo viaggio con me oggi,
Luca