FolleMente visto dallo psicologo: 3 spunti sul film

FolleMente visto dallo psicologo: 3 spunti sul film
Recensione FolleMente: una commedia che esplora la mente umana
FolleMente, la nuova commedia di Paolo Genovese, da poco al cinema, porta sul grande schermo una storia d’amore originale e ironica, che al tempo stesso ci offre uno sguardo affascinante sul funzionamento della nostra mente.
Il film segue Piero e Lara, interpretati da Edoardo Leo e Pilar Fogliati, un professore di storia e filosofia e una restauratrice di mobili, entrambi alla ricerca di una nuova possibilità in amore. Dopo essersi conosciuti in un bar, decidono di vedersi per un primo appuntamento a casa di lei.
Ma FolleMente non si limita a raccontare il loro incontro “dall’esterno”: ci porta direttamente dentro le loro menti, dove si muovono pensieri, emozioni e insicurezze, trasformati in veri e propri personaggi che interagiscono tra loro e influenzano le scelte dei protagonisti. Questo espediente narrativo non è solo un elemento che rende FolleMente una commedia originale, ma ci offre anche una splendida occasione per riflettere su come funziona la nostra mente.
Ecco quindi i nostri tre spunti psicologici che emergono dalla visione del film.
Preferisci vedere un video e ascoltare i 3 spunti che ho tratto dal film? Clicca qui sotto per vedere la video-recensione di FolleMente da un punto di vista psicologico.
1. La mente non è un monolite: dentro di noi convivono più parti
La mente secondo la psicologia
Uno dei temi centrali di FolleMente è la rappresentazione della mente come un’entità complessa, composta da diverse parti che coesistono tra loro.
La psicologia, in effetti, ha spesso teorizzato una mente composta da più istanze.
Pensiamo alla “Teoria Strutturale” di Sigmund Freud, che la divideva in Io, Es e Super-Io; oppure alla “Teoria degli Stati dell’Io” di Eric Berne, con l’Io Bambino, l’Io Adulto e l’Io Genitore; o ancora, a teorizzazioni più recenti come il “Modello dei Sistemi Familiari Interni” di Richard Schwartz, secondo cui, dentro di noi, esisterebbero più sub-personalità, ognuna con un proprio ruolo, una propria voce e una propria storia.
FolleMente e le voci interiori
Nel film FolleMente, questa idea viene rappresentata visivamente attraverso i personaggi che abitano la mente dei protagonisti.
Dentro la mente di Piero convivono:
- Il Professore (Marco Giallini), razionale e analitico.
- Romeo (Maurizio Lastrico), romantico e sognatore.
- Eros (Claudio Santamaria), passionale e istintivo.
- Valium (Rocco Papaleo), disincantato e timoroso.
Anche dentro Lara si avvicendano più parti, più voci interiori:
- Alfa (Claudia Pandolfi), che la spinge a mantenere il controllo.
- Trilli (Emanuela Fanelli), seduttiva e vitale.
- Scheggia (Maria Chiara Giannetta), imprevedibile e poco razionale.
- Giulietta (Vittoria Puccini), che sogna il grande amore.
Ogni volta che i protagonisti vivono un’emozione o devono prendere una decisione, queste parti emergono e si confrontano tra loro, proprio come accade nella nostra mente.
L’esperienza comune del conflitto interiore
Pensateci: vi è mai capitato di scrivere un messaggio a qualcuno che vi piace e poi rileggerlo cento volte prima di inviarlo? In quel momento, dentro di voi si crea un vero e proprio dibattito:
- La parte sicura di sé dice: “Mandalo, sii diretto!”
- Quella insicura replica: “Aspetta, e se fosse troppo?”
- Quella ansiosa aggiunge: “E se non risponde? E se ti rifiuta?”
- Quella orgogliosa interviene: “Se non risponde, meglio! Io mica elemosino attenzioni!”
In FolleMente, questo processo viene mostrato con ironia e immediatezza, rendendolo visibile agli occhi dello spettatore.
Ma cosa succede quando queste voci non sono d’accordo tra loro? Scopriamolo nel prossimo punto.
2. Gestire i conflitti interiori: la metafora del parlamento e la salute psicologica
Il conflitto interiore secondo FolleMente
Quando le nostre parti interiori sono in disaccordo, si origina ciò che in psicologia è definito conflitto interiore.
I conflitti interiori possono “stressarci”, perché ci sentiamo tirati di qua e di là da idee contrastanti. In realtà, però, questo dibattito interno è normale e anzi, nella maggior parte dei casi, benefico per il nostro equilibrio psicologico, perché ci consente di prendere decisioni più equilibrate.
Il parlamento interiore: una metafora potente
Un’ottima metafora per spiegare questa dinamica è quella del parlamento interiore: proprio come in un parlamento reale, la presenza di più voci dentro di noi, ognuna con un diverso modo di vedere le cose, rappresenta le fondamenta della democrazia e tutela il fatto che tutti i punti di vista possano essere presi in considerazione.
Fuor di metafora, il fatto che diverse parti di noi possano esprimersi ed essere ascoltate è un ingrediente importante per la nostra flessibilità mentale, un elemento chiave per la nostra salute psicologica.
FolleMente ci mostra che nessuna di queste parti, di queste voci, è sbagliata di per sé, perché ciascuna porta con sé del valore da condividere con le altre.
Ad esempio, dentro la mente Piero:
- il Professore porta razionalità, aiutandolo a non agire d’impulso.
- Eros rappresenta la passione, senza la quale la vita sarebbe piatta.
- Romeo dona profondità emotiva e sensibilità, elementi essenziali per creare connessioni autentiche, e oltre che la capacità di credere ancora nell’amore e nelle sue possibilità.
- Valium, da una parte frena e disincentiva, dall’altro può anche evitare guai.
Dentro la mente di Lara:
- Alfa la spinge a mantenere il controllo e a evitare decisioni impulsive.
- Trilli incarna la leggerezza e la seduzione, spingendola a vivere nel presente.
- Scheggia è la parte ribelle, che cerca libertà e spontaneità.
- Giulietta sogna il grande amore e spera in un futuro migliore.
La dittatura della mente: un rischio da cui guardarsi
Proviamo a immaginare, al contrario, di trasformare il parlamento in una dittatura.
Una mente alla Kim Jong-un, per intenderci: non più tante voci a confrontarsi, ma una sola con il potere di decidere per tutti. La storia ci insegna che raramente questa strategia porta a qualcosa di buono e costruttivo.
E questo accade anche nella nostra mente e in quella dei protagonisti: se fosse solo il Professore a decidere, tutto sarebbe pianificato e razionale, ma privo di spontaneità. Se a guidarci fosse solo Eros, l’istinto prenderebbe il sopravvento senza riflettere sulle conseguenze, e via dicendo. E lo stesso vale per le parti che abitano la mente di Lara.
Il film FolleMente ci insegna quindi che il conflitto interiore non è un problema da risolvere, ma un processo da accogliere. Quando tutte le nostre parti hanno spazio per esprimersi, possiamo prendere decisioni più consapevoli e allineate con chi siamo davvero.
3. Le ferite del passato e come condizionano il nostro presente
Le voci interiori e il passato in FolleMente
Un altro tema centrale in FolleMente è il peso del passato sulle nostre scelte quotidiane.
Le nostre voci interiori non nascono dal nulla, ma spesso sono echi di esperienze passate, talvolta di ferite emotive che hanno lasciato il segno e che continuano a influenzare le nostre scelte.
Piero e Lara non vivono il loro primo appuntamento come se fossero fogli bianchi: entrambi portano con sé il bagaglio emotivo delle loro relazioni precedenti.
- Piero, dopo un divorzio doloroso, è diventato più cauto nelle relazioni.
- Lara, reduce da storie poco funzionali, teme di ripetere gli stessi errori.
Le voci che li trattengono dall’aprirsi l’un l’altra sono meccanismi di protezione, creati dalla mente per evitare nuove delusioni e non ripetere errori già commessi. Li mettono in guardia, ricordano loro il passato e invitano a riconoscere segnali che un tempo avrebbero ignorato.
E questo è un bene: imparare dall’esperienza, ascoltare le proprie paure e riconoscere i rischi sono capacità fondamentali per costruire relazioni più sane e consapevoli.
Tuttavia, anche in questo caso, un’eccessiva rigidità può portare a esiti non favorevoli.
Il rischio di costruire il presente alla luce del solo passato
Se queste voci prendono completamente il sopravvento, infatti, rischiano di ostacolare nuovi inizi, di sabotare qualcosa che potrebbe essere promettente, di farci vivere l’incontro con l’altro non per quello che è ma come se stessimo combattendo una battaglia che appartiene al passato, impedendoci di concederci una nuova possibilità.
Le esperienze dolorose del passato non si possono cancellare, e le voci che esse generano dentro di noi non spariranno magicamente. Ma possiamo scegliere come ascoltarle: possiamo dare loro spazio, senza che prendano tutte le decisioni per noi.
In FolleMente, vediamo come i protagonisti imparino a gestire queste dinamiche, trovando un equilibrio tra memoria ed esperienza diretta.
Conclusione: tutti abbiamo un mondo dentro di noi
FolleMente è una commedia brillante che vi consigliamo sicuramente di vedere e che, mentre ci fa ridere e riflettere allo stesso tempo, ci ricorda anche un’altra cosa importante: ciò che mostriamo all’esterno spesso è solo una piccola parte di ciò che accade dentro di noi.
Possiamo sembrare sicuri, decisi, imperturbabili.… ma dentro, nel nostro “laboratorio mentale”, si muovono paure, desideri e contraddizioni tipiche della nostra natura di essere umani 🙂
Se avete visto FolleMente, lasciate nei commenti le vostre riflessioni.
Vi siete ritrovati in qualche dinamica? Quale voce interiore domina più spesso dentro di voi?
PS: Se senti che le voci dentro di te stanno influenzando eccessivamente le tue scelte o il tuo benessere, potrebbe essere utile parlare con uno psicologo. Mindcenter, il nostro centro di psicologia, psicoterapia e coaching, è qui per supportarti.
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Noi per ora ti salutiamo, ci vediamo alla prossima recensione 🎬