Quanto dura un percorso psicologico? [5 riflessioni utili]
- I fattori che influenzano la durata del percorso psicologico
- I tempi di efficacia del percorso psicologico
- La frequenza dei colloqui psicologici
- Il Metodo Mindcenter per il percorso psicologico
- I percorsi di crescita interiore o analisi di sè
- Conclusioni: la durata del percorso psicologico, un viaggio altamente personalizzato
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1) I fattori che influenzano la durata del percorso psicologico
I fattori che influenzano la durata di un percorso psicologico sono diversi, vediamone alcuni basilari.
Gravità e cronicità
Il primo fatto da considerare riguarda la gravità della situazione e la sua eventuale cronicità, quindi da quanto tempo questa situazione è presente.
Cioè, se i sintomi che hai sono invalidanti, se influenzano in maniera negativa diverse aree della tua vita, e se magari sono presenti da diverso tempo, sarei disonesto a dirti che con una manciata di incontri potrai diventare Superman.
Risorse e contesto ambientale
Occorre poi valutare le criticità e le risorse presenti nell’ambiente intorno a te e anche quelle presenti dentro di te.
Se il contesto nel quale sei immerso è “malsano”, invece che positivo e supportivo, chiaramente questo andrà a influenzare la durata del lavoro che dovremo andare a fare, come anche la quantità di risorse che tu stesso hai sviluppato nel tuo percorso di vita, oppure che devi ancora sviluppare anche grazie alla terapia.
Disponibilità al cambiamento
La durata del percorso psicologico dipende anche dalla tua volontà e disponibilità al cambiamento.
Insomma, quanto sei disposto o disposta a mettere in pratica nella tua vita le nuove riflessioni, strategie e consapevolezze che vengono maturate insieme allo psicologo?
Il terapeuta è lì per sostenerti nel tuo viaggio, offrendoti orientamento, supporto e strumenti utili. Ma la tua collaborazione attiva, la tua motivazione e, spesso, anche la tua pazienza, sono elementi chiave per il successo del percorso.
Detto questo, è importante anche sottolienare che
ogni percorso di cambiamento richiede il suo tempo
Come dico spesso, una mela non matura in un giorno, un fiore non sbocca in un secondo, un albero non cresce in una settimana. Certamente, ci sono situazioni in cui i progressi sono rapidi e evidenti, ma diverse sfide richiedono tempo per essere elaborate e affrontate.
Obiettivi della terapia
Infine, c’è il fattore degli obiettivi che ti dai in terapia.
Se hai bisogno di lavorare per ristrutturare la tua personalità nel profondo e magari sistemare diverse questioni in più ambiti della tua vita, certamente impiegherai più tempo rispetto a chi invece si pone come obiettivo quello di risolvere una questione o una problematica circoscritta.
2) I tempi di efficacia del percorso psicologico
Veniamo ora ai tempi necessari per un’effettiva efficacia della terapia.
Decenni di film di Woody Allen ci hanno mostrato delle terapie interminabili, talvolta andando dal terapeuta due volte a settimana, per anni e anni, oltretutto con lo psicologo che praticamente non apriva mai bocca.
Ecco, questa immagine non è sicuramente attuale rispetto al ventaglio di offerte che la psicoterapia può offrire oggi e che hanno efficacia anche in tempi più brevi. Una psicoterapia di più giorni a settimana per anni e anni, infatti, è un bisogno che hanno sicuramente alcune persone, ma non è per tutti.
Hai detto ‘tempi più brevi’ Luca, ma quanto brevi?
Secondo quella che è la mia esperienza all’interno di Mindcenter, il mio centro di psicologia e psicoterapia, posso dire che alcune situazioni, anche alla luce dei fattori che abbiamo analizzato nel punto precedente, possono sbloccarsi e anche risolversi nel giro di pochi mesi.
Altre necessitano invece di un lavoro più lungo, ad esempio un anno o due. Tuttavia, anche in questi casi, i benefici tendenzialmente iniziano a farsi sentire ben prima.
📌 Sei vuoi intraprendere un percorso con un terapeuta della mia equipe, compila il questionario e troverò personalmente il professionista che ritengo più adeguato alle tue esigenze.
3) La frequenza dei colloqui psicologici
La frequenza con cui si va dallo psicologo è un altro aspetto che ha un impatto importante sulla durata della terapia.
Questo voglio precisarlo perché spesso le persone si chiedono “Quanto dura la terapia dallo psicologo?” per motivi economici. Ed è chiaro che, se uno deve andare per tre anni dallo psicologo con una cadenza di una volta settimana, va incontro a una spesa di un certo tipo. Anche nei percorsi più lunghi, tuttavia, non necessariamente ci si deve vedere sempre una volta a settimana.
Il ritmo degli incontri durante il percorso psicologico
Durante il percorso psicologico, infatti, la frequenza degli incontri può modificarsi nel tempo. Questa non è una regola, ma piuttosto una possibilità che viene valutata in base alle circostanze e alle necessità specifiche di ciascun paziente.
Nei primi mesi, cioè nella fase di costruzione del rapporto tra paziente e terapeuta e impostazione del lavoro “grosso”, si tende ad incontrarsi settimanalmente, quindi gli incontri sono più fitti. La continuità delle sedute è importante perché consente da una parte di creare una relazione solida tra i due attori della coppia terapeutica, dall’altra di fare un primo, importantissimo, lavoro psicologico, che comprende l’esplorazione approfondita della storia di vita del paziente, la comprensione del suo funzionamento, l’analisi dei sintomi, lo sviluppo e la messa in leva di strategie terapeutiche.
Nel tempo però gli incontri possono diradarsi. A seguito di colloqui di bilancio in cui si valutano i progressi, è possibile passare ad incontrarsi due volte al mese, poi una volta al mese, poi una volta ogni due mesi o anche più raramente. Questo adattamento della frequenza è una pratica comune in molti percorsi psicologici ed è basato sul progresso del paziente e, ovviamente, sul raggiungimento degli obiettivi terapeutici.
I follow-up
Infine, è importante sottolineare che, anche dopo il termine ufficiale della terapia, molti professionisti prevedono dei follow-up a distanza di sei mesi o più. Questi appuntamenti servono a valutare come il paziente sta gestendo la sua situazione e a fornire ulteriori strumenti o sostegno se necessario.
5) I percorsi di crescita personale e analisi dl sè
L’ultima riflessione riguarda la durata dei percorsi di crescita personale o analisi di sè. Ovviamente in Mincenter offriamo percorsi anche di questo tipo.
In questi casi, le persone decidono di fare un proprio percorso psicologico personale non tanto perché hanno un problema specifico da risolvere o una condizione sintomatolgoica di cui prendersi cura, ma perché vogliono andare incontro a un processo di crescita psicologica.
I percorsi di crescita personale
I percorsi di crescita personale sono generalmente orientati al miglioramento del benessere, della qualità della vita o allo sviluppo di competenze. Possono esere estremamente utili per sviluppare specifiche abilità psicologiche e raggiungere obiettivi specifici. Per fare alcuni esempi: migliorare le relazioni, gestire lo stress, migliorare nel processo decisionale, implementare le proprie competenze comunicative o raggiungere il successo professionale.
📌 Dai uno sguardo qui ai nostri PAM (Programmi di Allenamento Mentale), percorsi brevi e mirati pensati per aiutarti a sviluppare o potenziare specifiche abilità psicologiche.
I percorsi di analisi del sè
I percorsi di analisi del sè, invece, offrono l’opportunità di immergersi profondamente nella propria psiche e nella propria storia di vita. Attraverso questa esperienza, possiamo approfondire la comprensione di noi stessi, esaminare esperienze e relazioni significative (comprese le esperienze dell’infanzia e le relazioni familiari), elaborare questioni non risolte e dare voce ai nostri desideri più profondi. Questi percorsi non seguono regole rigide, ma sono un viaggio di auto-scoperta: l’obiettivo principale è raggiungere una comprensione sempre più profonda di sé stessi nel corso della vita.
Quando durano questi percorsi?
Mentre i percorsi di crescita personale sono solitamente più brevi e mirati, la lunghezza dei percorsi di analisi del sè è determinata dalla volontà della persona di continuare il suo viaggio verso una maggiore auto conoscenza e crescita psicologica. In entrambi i casi, è possibile prevedere degli “incontri di biancio” periodici, per fare il punto della situazione e capire se proseguire, correggere il tirpo oppure concludere il percorso.