Psicologia della guerra: come gestire le emozioni [3 spunti]
🧠 Psicologia della guerra: scopri la nostra mini-guida per affrontare le emozioni difficili di questo periodo
😔 Lo diciamo che non è periodo?
Appena si allenta la morsa del Coronavirus, le nostre vite vengono nuovamente stravolte. Questa volta da qualcosa che nessuno avrebbe mai immaginato potesse essere su tutte le prime pagine di giornale nel 2022.
La guerra. Una parola che riecheggia incubi che credevamo essere lontani.
In tanti mi scrivete dicendomi che vi sentite angosciati, provati, destabilizzati, sopraffatti dalle notizie che giungono dall’Ucraina. E in effetti tutti noi in questo momento viviamo un mix eterogeneo di emozioni ingombranti.
Ma quali sono le emozioni più frequenti che stiamo vivendo? E come possiamo gestire queste emozioni in modo costruttivo?
In questo articolo sulla psicologia della guerra, cercherò di rispondere a queste domande, sperando di dare qualche spunto psicologico utile per attraversare questo momento drammatico e delicato.
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COSA TROVERAI IN QUESTO ARTICOLO:
- Psicologia della guerra: le emozioni di fronte alla guerra
- L’importanza di fare posto alle emozioni
- Occuparsi più che preoccuparsi
- Conclusioni – Psicologia della guerra: trarre forza e crescita personale dalla sfida della guerra
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🌑 [Psicologia della guerra] Di fronte alla guerra, le emozioni che proviamo possono essere intense e complesse. Ecco quelle più frequenti 👇
1) Psicologia della guerra: le emozioni di fronte alla guerra
Quali sono, dunque, le emozioni che stiamo provando in questo periodo davanti alla guerra?
Innanzitutto sentiamo dolore. Proviamo sofferenza e dispiacere: persone uccise, ferite, sfollate, in fuga. Immagini del genere toccano le nostre corde emotive più profonde e ci fanno male.
Ci fanno anche provare rabbia e un forte senso di ingiustizia.
Poi c’è la paura. Siamo preoccupati a diversi livelli: delle conseguenze economiche di questa guerra, di un possibile allargamento del conflitto negli altri paesi europei, addirittura di una terza guerra mondiale o di una minaccia nucleare. La guerra ci mette in contatto con le nostre paure più ataviche, visto che la associamo alla morte più di qualsiasi altra cosa.
Ancora: c’è l’impotenza. Così come era stato per la pandemia, anche la guerra è un evento talmente enorme rispetto alla quotidianità delle nostre vite, che ci fa sentire piccoli e con poche possibilità di fare qualcosa per cambiare le sorti di quanto sta avvenendo.
Infine: fatica e delusione. Arriviamo a questa situazione dopo due anni di pandemia, reduci e in parte ancora coinvolti in un momento di grande fragilità psicologica. Il sospiro di sollievo che avevamo tirato dopo l’allentamento delle ultime restrizioni aveva riacceso la speranza nel futuro. E invece, la nuova emergenza ci ha ributtati indietro.
Posto che queste emozioni sono assolutamente normali in questo momento, ecco alcuni spunti che possono esserti utili per gestirle al meglio delle nostre possibilità.
🌱 [Psicologia della guerra] In tempi di incertezza e dolore, dare spazio alle emozioni è essenziale. Ecco come farlo… Continua a leggere👇
2) L’importanza di fare posto alle emozioni
Il primo consiglio, apparentemente banale ma in realtà non scontato, è di “fare posto” a queste emozioni, cioè di parlarne e condividerle.
Cosa significa fare posto alle emozioni?
Beh, è l’esatto contrario di reprimerle, metterle da parte, ignorarle, trovare modi per anestetizzarci ad esse.
Emozioni “normali” come quelle di cui abbiamo parlato hanno maggiori probabilità di trasformarsi in sintomi psicologici quando non c’è spazio per dare un linguaggio e un pensiero a ciò che avviene al nostro interno.
Al contrario, siamo maggiormente in grado di elaborare i nostri vissuti ingombranti nel momento in cui le nostre emozioni sono messe in parole, nello specifico messe in parole all’interno di relazioni sicure.
Se sei invece una di quelle persone che non riescono a staccare dalle emozioni e finiscono per sentirsi sopraffatte, ti suggerisco di scrivere ciò che provi piuttosto che tenerlo nella mente. Puoi ritagliarti uno o due momenti al giorno, magari di 30 minuti, nei quali ti siedi con carta e penna e scrivi tutto ciò che ti passa per la testa e per il cuore.
Questo esercizio può aiutarti a mantenere il “giusto rapporto” con il vissuto emotivo: non negare le emozioni, ma nemmeno lasciarti travolgere da esse. Una consapevolezza emotiva per cui vivi e tocchi le emozioni con mano, senza esserne sopraffatto.
🌍 [Psicologia della guerra] In un mondo che sembra fuori controllo, agire concretamente è il miglior antidoto alla paura. Ecco perché occuparsi è più utile che preoccuparsi 👇
3) Occuparsi più che preoccuparsi
Un altro spunto pratico è quello di fare qualcosa, di portare un contributo: un contributo alla pace.
Quando la vita ci mette in difficoltà, possiamo vivere in maniera inerte e passiva gli eventi, oppure adoperarci per contribuire e distribuire aiuto.
Significa trasformare la nostra impotenza e il nostro senso di colpa per quello che succede, in senso di responsabilità e rimboccarci le maniche per aiutare come possiamo chi sta soffrendo.
In altre parole – e per usare una massima a me cara – occuparsi è più utile di preoccuparsi. O ancora: lamentarsi di meno e agire di più.
In questa ottica, prendersi cura degli altri è uno strumento contro-intuitivo ma fenomenale per far fronte ad una situazione di malessere emotivo. Quando aiuti gli altri, aumentano la tua motivazione, il coraggio e la speranza. Quando invece ti chiudi in te stesso per difenderti da una minaccia, aumentano la paura, lo stress, l’angoscia.
Quindi, chiediti: nel concreto cosa puoi fare per contribuire in questa situazione? Puoi scendere in piazza e manifestare per la pace? Inviare aiuti e denaro alle popolazioni coinvolte nel conflitto? Offrire il tuo tempo a iniziative umanitarie?
L’importante è fare.
📌 [Psicologia della guerra] Ti stai chiedendo come affrontare il tema della guerra con i più piccoli? Capire cosa sta succedendo nel mondo può essere difficile anche per gli adulti, figuriamoci per i bambini. Se vuoi sapere come spiegare la guerra ai bambini in modo che possano comprendere senza sentirsi sopraffatti, leggi il nostro articolo dedicato a questo delicato argomento. Troverai consigli pratici e strumenti utili per accompagnarli con delicatezza in questa difficile conversazione.
💡 [Psicologia della guerra] Anche nei momenti di crisi, è possibile trovare spunti di riflessione per crescere. Procedi verso le conclusioni 👇
4) Conclusioni – Psicologia della guerra: trarre forza e crescita personale dalla sfida della guerra
Davanti a una guerra c’è poco di positivo da dire.
Tuttavia anche questi momenti possono contribuire a farci crescere come esseri umani, a entrare maggiormente in contatto con le nostre emozioni e a tirare fuori il meglio di noi a servizio di chi ne ha bisogno.
Ogni crisi può diventare un’opportunità per imparare, per affinare le nostre capacità di comunicazione, e per rafforzare i legami che danno valore alla nostra vita.