Parlare troppo di sè: 4 consigli per evitare l’oversharing
🗣️ Tendi a parlare troppo di te? 🗣️ Ecco la mia mini-guida per evitare di cadere nella trappola dell’oversharing
Ti è mai capitato di incontrare qualcuno e sentire l’irrefrenabile desiderio di raccontargli ogni dettaglio della tua vita, come fossi un libro aperto?
Oppure, quando ti chiedono com’è stato il tuo weekend, elenchi in ordine cronologico ogni avvenimento a partire dal lunedì della settimana precedente?
E magari, al tuo primo giorno di lavoro, ti ritrovi a condividere i tuoi drammi familiari coi nuovi colleghi?
Beh, devo dirtelo..
…se ti ritrovi in tutte queste situazioni sei sulla buona strada per diventare un campione di oversharing, l’abitudine a parlare troppo di te che rischia di mettere a dura prova le tue relazioni.
In questo articolo, esploreremo le motivazioni dietro questa tendenza e vedremo qualche consiglio pratico su come evitarla. Pronti? Andiamo.
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Cosa troverai in questo post:
- Quando parlare troppo è dannoso: cos’è l’oversharing
- I principali motivi per cui parliamo troppo e facciamo oversharing
- Come evitare la trappola dell’oversharing: 4 consigli
- Conclusione: trovare il giusto equilibrio nella condivisione
Quando parlare troppo è dannoso: cos’è l’oversharing
L’oversharing è quella spiacevole abitudine che molti di noi hanno di condividere un eccesso di informazioni personali o private in contesti non adeguati o con persone con cui non siamo in confidenza.
L’abitudine all’oversharing può arrivare a danneggiare le nostre relazioni, dal momento che spesso ha come risultato il far sentire il nostro interlocutore sopraffatto, oltre che imbarazzato e a disagio a causa della quantità e della natura delle informazioni condivise.
Solitamente chi fa oversharing non si rende conto di “oltrepassare un limite” a livello relazionale. Anzi, tendenzialmente ignora i segnali non verbali dell’interlocutore che indicano imbarazzo o disagio nel sentirsi il nuovo confidente di qualcuno che nemmeno conosce.
I principali motivi per cui tendiamo a parlare troppo e facciamo overshiang
I motivi che ci spingono a parlare troppo di noi sono diversi. Vediamo di seguito i tre principali.
1) Parlare troppo a causa di un falso senso di intimità
Il falso senso di intimità nell’oversharing
Il primo motivo per cui ci ritroviamo a parlare troppo riguarda il falso senso di intimità che si viene a creare tra l’oversharer e il suo interlocutore.
Che cosa hanno in comune taxisti, estetiste e parrucchieri?
Sono persone con cui arriviamo a condividere uno spazio intimo quando ci rivolgiamo ai loro servizi. E non è un caso che queste figure professionali spesso arrivino a dire: “Con tutto quello che mi raccontano potrei fare lo psicologo!”.
Il falso senso di intimità dato dalla vicinanza fisica
Questo fenomeno si verifica perchè, nel momento in cui veniamo toccati o condividiamo lo spazio personale con qualcuno, si crea un falso senso di intimità che ci dà il via libera per iniziare a parlare di argomenti personali, proprio come se stessimo comunicando con il nostro terapeuta, oppure con un amico o un familiare.
Potremmo anche non conoscere il suo nome, ma è come se quella persona, accedendo al nostro spazio, rompesse la distanza che normalmente separa due sconosciuti e ci desse il permesso di entrare in confidenza con lei.
Consiglio pratico: mantenere i confini
La prossima volta che ti troverai al lavello con il tuo parrucchiere che, mentre ti massaggia la testa, ti chiede “Allora, dimmi: come va?”, ricorda che non è quella la persona più indicata a cui raccontare dei litigi con tua suocera… sai, onde evitare di scoprire che anche lei, combinazione, è cliente dello stesso parrucchiere 🙂
2) Parlare troppo per ottenere il conforto in un estraneo
La ricerca di conforto da estranei
Per evitare il rischio di oversharing in queste situazioni, è importante mantenere un equilibrio tra condivisione e riservatezza, e riconoscere che l’intimità emotiva richiede tempo e costruzione graduale di fiducia reciproca nel tempo.
Infine, dobbiamo mettere in conto che nonostante i nostri tentativi, la connessione con l’altra persona potrebbe anche non “scattare”. Non possiamo piacere a tutti, e non possiamo costringere gli altri ad apprezzarci a tutti i costi. Accettarlo è un passo importante per la costruzione di relazioni autentiche e sane.
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Come evitare la trappola dell’oversharing: 4 consigli
Veniamo ora al motivo per cui forse hai aperto questo articolo: alcune strategie pratiche per aiutarti a riconoscere e gestire i momenti in cui potresti parlare troppo.
1) Presta attenzione ai segnali di oversharing
Uno dei modi più efficaci per rendersi conto che stai parlando troppo è la reazione dell’altro di fronte a te.
I segnali che indicano che il nostro interlocutore è a disagio o non interessato a ciò che stiamo dicendo possono includere: il guardarsi intorno, il dare ripetutamente “un’occhiata” all’orologio o al telefono, tamburellare nervosamente le dita su un tavolo o sulle gambe, passare il palmo della mano dietro la nuca abbozzando un sorriso forzato.
Se noti uno di questi segnali, prendi un respiro profondo, fai un passo indietro, e inizia a mostrare interesse per la persona che hai di fronte.
Come? Lo vediamo nel prossimo paragrafo.
2) Meno risposte, più domande
Uno dei modi più efficaci per evitare l’oversharing è fare domande e dare agli altri lo spazio per condividere anche le loro esperienze.
Se abbiamo difficoltà a farlo spontaneamente, possiamo prepararci alcune domande in anticipo e metterle in campo nelle nostre prossime interazioni, quando saremo tentati di intrattenere le persone con i nostri monologhi.
Chiedere qualcosa al tuo interlocutore significa mostrargli che hai interesse verso ciò che lui ha da dire.
Attenzione all’effetto interrogatorio
Ora, attenzione, non è che tu debba mettere l’altra persona sotto pressione costringendola a condividere più di quanto sia pronta a fare. Evita quindi di sottoporle un questionario di domande personali che ti farebbero risultare solo invadente.
Punta su domande introduttive, per esempio: “Com’è stata la tua giornata? Come vanno le cose al lavoro? Che ne pensi di questa serata?”
Leggere i segnali non verbali
Naturalmente, durante la conversazione, presta attenzione non solo alle risposte verbali, ma anche al linguaggio del corpo del tuo interlocutore. Questi segnali sono preziosi perché ti aiutano a capire se è appropriato approfondire un argomento o se è meglio cambiare direzione.
In alcune situazioni potresti percepire che l’altra persona è a suo agio nella conversazione e quindi continuare a esplorare il tema di cui state parlando; in altri casi potresti invece renderti conto che “stai entrando in un campo minato” ed è quindi meglio spostare l’interesse verso un altro tema.
Questa capacità di comprendere quando approfondire e quando cambiare argomento è essenziale, poiché dimostra il rispetto dei confini dell’altra persona, elemento che non può mai mancare nelle relazioni interpersonali.
3) Fai una pausa prima del tuo turno di parola
Un terzo consiglio che voglio darti per evitare di parlare troppo è quello di esercitarti, nelle conversazioni, a fare una pausa prima di rispondere.
Se vuoi modificare la tua abitudine all’oversharing, quando qualcuno ti chiede qualcosa su di te, non aver fretta di rispondere e impara a regolare la quantità di informazioni personali da condividere al fine di mantenere una conversazione equilibrata e rispettosa.
Ricorda che il mondo non crollerà se fai un respiro e metti ordine tra i tuoi pensieri prima di aprire bocca 😉
Valutare la rilevanza delle informazioni
Mentre prendi quel respiro, il mio consiglio è di rivolgere a te stesso questa domanda: “Ciò che sto per condividere è davvero rilevante, interessante o utile per la persona davanti a me?”
Aprirsi con qualcuno può aiutare a costruire una relazione; al contrario sovraccaricare l’altro di dettagli privati rischia di ostacolare la creazione di un legame.
Creare una circolarità nel dialogo
Un’altra buona abitudine per contrastare l’oversharing è allenarsi a rivolgere al tuo interlocutore la domanda che ha precedentemente posto a te.
Dire per esempio “E tu, cosa ne pensi?“, oppure “E tu invece cosa avresti fatto?” è un modo per approfondire il punto di vista dell’altro mantenendo la conversazione aperta e rispettando il ritmo di entrambi i partecipanti.
Arriviamo allora all’ultimo spunto di riflessione che voglio lasciarti per limitare la tua tendenza a parlare troppo: individua il trigger, ossia ciò che scatena il tuo bisogno o desiderio di parlare troppo.
Puoi farlo chiedendoti: “In quali situazioni tendo a cadere nella trappola dell’oversharing?”
Forse quando provi ansia? Quando vuoi colmare i silenzi dell’interlocutore? O magari quando temi di essere giudicato dalla persona con cui stai parlando?
Una volta che hai identificato le situazioni o i momenti specifici in cui hai la tendenza a condividere troppo, sarai in grado di prevenirlo in modo più efficace.
Analizza le situazioni specifiche e imposta strategie mirate
Se ti risulta difficile riconoscere i trigger dei tuoi momenti di oversharing, pensa all’ultima volta in cui hai notato di aver parlato troppo di te a qualcuno e chiediti:
“Dove ero? Con chi? Qual era il mio stato emotivo? Cosa è accaduto poco prima che iniziassi il mio monologo?”
Riflettere su queste domande potrebbe aiutarti a individuare un “motivo ricorrente”, ad esempio la tendenza a fare oversharing quando incontri persone nuove. Identificare i tuoi trigger ti consentirà di sviluppare strategie specifiche per migliorare la qualità delle tue interazioni sociali.
Conclusioni: trovare il giusto equilibrio nella condivisione
Eccoci arrivati alla fine di questo contenuto sull’oversahing.
Il concetto più importante che dobbiamo avere sempre a mente per evitare di parlare troppo è questo: condividere le nostre storie con gli altri può essere arricchente, costruttivo e fonte di energia, ma solo quando lo si fa al momento giusto, nel posto giusto e con le persone giuste.
Le relazioni sane richiedono la condivisione di se stessi con gli altri, ma anche dei confini tra ciò che è un livello confortevole di vicinanza e ciò che, invece, è una condivisione eccessiva di informazioni personali.