Gratitudine: le migliori strategie per coltivarla GUIDA 2024
🙏 Gratitudine: quanto sei grato o grata di ciò che hai? Benvenuto/o nella nostra guida definitiva sul tema della gratitudine (non ringraziarci: lo facciamo con il 💛 Anzi si, inizia la lettura per scoprire perchè…)
Se domattina ti svegliassi e trovassi attorno a te soltanto le cose per cui oggi hai espresso gratitudine, cosa resterebbe nella tua vita?
Questa è una domanda veramente importante, perché ci aiuta a comprendere quante cose ogni giorno diamo per scontato.
La verità è che spesso siamo così presi dalla routine e dalle preoccupazioni quotidiane che dimentichiamo di fare una cosa fondamentale: essere grati per ciò che abbiamo.
In questo articolo faremo un piccolo viaggio nel mondo della gratitudine: cosa è, perché è così importante, i benefici scientificamente dimostrati di questa pratica, e come possiamo integrarla in modo efficace nella nostra vita quotidiana.
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COSA TROVERAI IN QUESTO ARTICOLO:
- Cos’è la gratitudine
- Perché è la gratitudine è così importante? I benefici
- Cosa dice la ricerca in psicologia: studi scientifici sulla gratitudine
- Un esercizio super semplice per esprimere gratitudine
- 5 modi per esprimere gratitudine
- Problemi nell’esprimere gratitudine (e relative soluzioni)
- Come rendere la gratitudine un’abitudine
- Conclusioni – Verso una vita più ricca e soddisfacente: vuoi fare il prossimo passo con noi?
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1) Cos’è la gratitudine
La gratitudine è un concetto che, pur essendo semplice, ha una profondità e un impatto fortissimo sulla nostra vita.
Cosa intendiamo esattamente quando parliamo di gratitudine? Non si tratta solo di un gesto educato o di un ringraziamento per qualcosa che riceviamo: la gratitudine è una lente attraverso la quale possiamo scegliere di osservare e interpretare il mondo.
Riconoscere e apprezzare
Alla base della gratitudine c’è la consapevolezza. Si tratta di fermarsi e notare ciò che di positivo c’è nella nostra vita, riconoscendo che molte cose che diamo per scontate, in realtà non lo sono affatto.
Può trattarsi di cose materiali, come una casa o un pasto caldo, ma anche di cose immateriali, come l’amore e il supporto delle persone care, o semplicemente il fatto di essere vivi e in salute.
La gratitudine è un’emozione complessa che coinvolge un processo di riconoscimento e apprezzamento.
- Riconoscere significa prendere atto di ciò che c’è di positivo nella nostra vita, senza minimizzarlo o darlo per scontato.
- Apprezzare significa valorizzare questi aspetti, sentire un sincero senso di riconoscimento per averli e per poterne godere.
Il mindset della gratitudine
Ma c’è di più: la gratitudine non è solo un’emozione temporanea che proviamo in risposta a un gesto gentile o a un dono. Può diventare un vero e proprio “tratto”, una parte integrante del nostro modo di essere.
Quando la gratitudine diventa un’abitudine quotidiana, non è più limitata a momenti specifici, ma diventa una parte del nostro mindset che influenza il nostro modo di interagire con il mondo e con le persone intorno a noi.
Connetterci con qualcosa di più alto
Un altro aspetto importante della gratitudine è che essa ci aiuta a anche riconoscere l’interconnessione tra noi e il resto del mondo. Spesso, infatti, ciò che abbiamo e di cui dovremmo anche essere grati non dipende da noi, ma è il risultato del contributo di altre persone, della natura, o di circostanze fortunate al di fuori del nostro controllo.
Questo ci porta a sviluppare un senso di umiltà, portandoci a comprendere che ciò di cui possiamo godere spesso è il frutto di qualcosa di più grande di noi stessi.
2) Perché la gratitudine è così importante? I benefici
Ma perchè la gratitudine è cosi importante? Per molti motivi.
Benessere emotivo
In primo luogo, e abbiamo già visto in parte questo concetto, essa ha il potere di cambiare la nostra percezione della realtà.
Viviamo in un mondo (e in realtà abbiamo anche questa tendenza naturale) che spesso ci spinge a concentrarci su ciò che non abbiamo o su ciò che non funziona. Questo modo di pensare può facilmente portarci a provare insoddisfazione, frustrazione e infelicità.
La gratitudine, al contrario, ci spinge a guardare a ciò che già abbiamo e stiamo dando per scontato. Questo cambiamento di prospettiva è essenziale per coltivare un senso di appagamento e felicità nella vita quotidiana.
Salute mentale
Oltre che sul nostro benessere emotivo, la gratitudine può avere effetti profondi anche sulla nostra salute mentale, in particolare su depressione e ansia.
Ad esempio, una revisione di 70 studi con oltre 26.000 partecipanti ha rivelato che le persone con un atteggiamento grato mostrano minori sintomi depressivi e una maggiore soddisfazione della vita rispetto a chi non pratica la gratitudine. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che la gratitudine aiuta le persone a riconoscere e apprezzare ciò che hanno, riducendo così i sintomi della depressione. Inoltre, la gratitudine può aiutare a gestire l’ansia, contrastando i modelli di pensiero negativo ad essa tipicamente associati e riportando l’attenzione al presente, diminuendo così i livelli di preoccupazione e stress.
Relazioni
Ma i benefici della gratitudine non si fermano qui, perchè si estendono in modo tangibile ad una area particolarmente importante: quella delle relazioni.
Quando esprimiamo gratitudine verso gli altri, rafforziamo i nostri legami. Quando siamo loro grati e lo esprimiamo, le persone si sentono apprezzate e valorizzate, e questo crea un ciclo virtuoso che migliora la qualità della relazione. Che si tratti di rapporti familiari, amicizie o relazioni professionali, la gratitudine è un elemento chiave per costruire e mantenere connessioni sane e soddisfacenti.
Resilienza
La gratitudine ha anche un impatto significativo sulla nostra resilienza.
La vita ha le sue sfide e le sue difficoltà, e talvolta ci troviamo a dover affrontare situazioni che ci mettono a dura prova. Riconoscere ciò che c’è di buono, anche nei momenti difficili, ci aiuta a mantenere una prospettiva più equilibrata, a non farci travolgere dalle avversità e a trovare la forza per andare avanti.
È come se la gratitudine ci desse gli strumenti per vedere la luce alla fine del tunnel, per trovare motivi di speranza anche quando tutto sembra andare storto.
Salute fisica
Infine, la gratitudine ha effetti positivi anche sulla salute fisica. Supporta la salute cardiaca, aiuta a gestire lo stress calmando il sistema nervoso e riducendo la risposta di “attacco- fuga” e contribuisce ad un sonno migliore, tra gli altri benefici.
👉 In sintesi, la gratitudine non è “una virtù astratta” o un “atto di cortesia”, ma una una pratica che ha un impatto reale e misurabile sul nostro benessere emotivo, con una solida base scientifica che ne dimostra i benefici concreti.
3) Cosa dice la ricerca in psicologia: studi scientifici sulla gratitudine
La gratitudine è stata protagonista di numerosi studi scientifici che ne hanno confermato gli incredibili benefici sulla nostra psiche. Vediamo di seguito quelli “classici”.
Gli studi pionieristici su gratitudine e felicità
Uno dei pionieri nello studio della gratitudine è il dottor Robert Emmons, che ha esplorato come la pratica della gratitudine possa influenzare la nostra felicità e il nostro benessere.
In uno dei suoi studi più noti, condotto insieme al collega Michael McCullough nel 2003, Emmons ha chiesto ad un gruppo di soggetti di scrivere 5 cose alla settimana per cui erano grati alla vita, per 10 settimane.
Alla fine dello studio, questo gruppo è risultato essere il 25% più felice di un gruppo di controllo che si era limitato ad elencare 5 eventi della settimana.
Frequenza di espressione
Un’altra ricerca fondamentale è quella condotto da Sonja Lyubomirsky e colleghi nel 2005. Lo studio ha esplorato la frequenza per praticare la gratitudine al fine di massimizzarne i benefici.
I ricercatori hanno confrontato due gruppi: uno che praticava la gratitudine tre volte alla settimana e uno che la praticava una volta a settimana. Contrariamente alle attese, il gruppo che praticava la gratitudine una volta alla settimana ha riportato un aumento maggiore della felicità rispetto a coloro che la praticavano più frequentemente. Attenzione: non che il gruppo “delle 3 volte” fosse triste, ma quello da una sessione settimanale riportava, in media, una piccola quota di felicità extra.
Questi risultati hanno portato alla riflessione che “forzare la pratica della gratitudine” può portare a un effetto di assuefazione, riducendo l’impatto dell’esercizio.
Ciò non significa che esprimere gratitudine quotidianamente sia sbagliato, ma è importante trovare un equilibrio che mantenga la pratica significativa e non la trasformi in una routine monotona. Per farlo, occorre variare le modalità di espressione della gratitudine (le vedremo più in là nel corso dell’articolo) e cercare di mantenere sempre viva la nostra consapevolezza e il nostro apprezzamento.
Essere grati “di persona”
Un altro studio significativo è quello condotto da Martin Seligman, uno dei fondatori della psicologia positiva, nel 2005. Seligman e il suo team hanno esaminato gli effetti di un esercizio di gratitudine su un gruppo di partecipanti, seguendoli per sei mesi.
L’esercizio consisteva nello scrivere una lettera di gratitudine a una persona importante nella propria vita e consegnarla personalmente. I risultati hanno mostrato che coloro che avevano completato l’esercizio non solo erano più felici e meno depressi, ma avevano anche mantenuto questi benefici per un periodo prolungato. Questo studio dimostra gli effetti positivi a lungo termine della gratitudine, soprattutto quando espressa in modo personale e diretto.
👉 La ricerca sulla gratitudine continua a evolversi. I risultati finora ottenuti suggeriscono che la gratitudine è una delle pratiche più potenti a nostra disposizione per migliorare la nostra vita sotto diversi aspetti, e la sua semplicità la rende accessibile a tutti.
4) Esercizio super semplice per esprimere e coltivare la gratitudine
Se c’è una cosa che la ricerca scientifica ha chiarito è che una pratica di gratitudine non deve essere impegnativa o complicata per essere efficace.
A questo proposito, vediamo un esercizio di gratitudine incredibilmente semplice, talmente semplice che non dovrebbe nemmeno essere definito “esercizio”.
Tutto ciò che serve è un po’ di tempo – non più di due minuti, magari la mattina appena svegli o la sera prima di andare a dormire – per pensare a 3 cose per cui sei grato/a e senza le quali la tua vita sarebbe più povera. Questo è tutto.
Queste tre cose possono essere letteralmente qualsiasi cosa, dalla più banale alla più significativa. Potresti essere grato per un caffè che hai gustato al mattino, per un sorriso che hai ricevuto da un amico o per il semplice fatto di avere un tetto sopra la testa.
Non importa quanto piccole siano queste cose, ciò che conta è l’atto di riconoscerle e di apprezzarle consapevolmente.
Alcune specifiche extra sull’esercizio
- Questo esercizio non solo ti aiuta a sentirti meglio immediatamente, ma può anche influenzare positivamente il tuo atteggiamento mentale generale. Con il tempo e la pratica costante, inizierai a vedere il mondo attraverso una lente di maggior apprezzamento, che ti aiuterà ad affrontare la vita con uno spirito rinnovato.
- Puoi scegliere di svolgere questo esercizio settimanalmente o quotidianamente, a seconda delle tue preferenze e disponibilità di tempo.
- Se vuoi dare un twist in più all’esercizio, un’ottima idea è quella di non limitarti a pensare a queste 3 cose, ma esplorare le cause che le hanno rese possibili. Per esempio, se sei grato per il caffè che stai bevendo, rifletti su come sia arrivato nella tua tazza: considera il lavoro degli agricoltori che hanno coltivato i chicchi, il processo di raccolta e torrefazione, e il commercio che ha permesso di portare quel caffè fino a te. Pensa al barista o a chi te lo ha preparato con cura. Esplorare questi aspetti ti aiuterà a riconoscere l’interconnessione tra le persone e le risorse coinvolte, amplificando il tuo senso di gratitudine per un momento apparentemente semplice ma ricco di significato.
Il “pericolo” di questo esercizio è che sembra così banale che non vale la pena farlo. Molti, nonostante lo conoscano, tendono a snobbarlo pensando che non possa fare una grande differenza: non è così. La sua forza risiede nella sua costanza e nella sua capacità di reindirizzare la tua attenzione, un 1% alla volta ma inesorabilmente, verso i doni che hai già nella tua vita.
5) 5 modi per esprimere e coltivare la gratitudine
Compreso che esprimere gratitudine è un atto potentissimo per rafforzare le nostre relazioni, migliorare il nostro benessere psicologico e aumentare la nostra felicità complessiva, passiamo ad analizzare le diverse modalità per farlo.
In particolare, ne vediamo cinque.
Tenere un diario della gratitudine
Tenere un diario è certamente uno dei modi più semplici e accessibili per coltivare la gratitudine.
Quello che devi fare è prendere un’agenda o un taccuino e scrivere regolarmente (ogni giorno o settimana) tre cose per cui sei grato/a.
La cosa importante qui è che tu metta per iscritto i tuoi motivi di gratitudine: l’atto di scrivere, anziché limitarti a pensare, fa una grande differenza perché ti consente di fissare i tuoi pensieri, rendendoli più tangibili. Questo processo non solo aiuta a chiarire e rafforzare il tuo sentimento di gratitudine, ma crea anche una sorta di “prova fisica” delle cose positive che hai o che accadono nella tua vita.
Scrivere una lettera di gratitudine
Un altro modo molto potente per esprimere gratitudine è scrivere una lettera di gratitudine.
Questo esercizio consiste nello scrivere una lettera a qualcuno che ha avuto un impatto positivo nella tua vita. Puoi indirizzate la lettera al tuo partner, a un familiare, a un amico, a un insegnante, a un collega o chiunque tu ritenga meriti di essere ringraziato.
Scrivere e inviare una lettera di gratitudine è un’esperienza che può avere un impatto emotivo molto forte sia su chi la scrive che su chi la riceve. Non solo rafforza il legame tra te e la persona a cui scrivi, ma ti permette anche di riflettere profondamente su ciò che quella persona ha significato per te. Inoltre, è un gesto che va oltre il semplice ringraziamento verbale, poiché richiede tempo, impegno e attenzione.
Puoi anche dedicare alla tua lettera a qualcuno che non conosci ma che ha avuto un grande impatto su di te, come un mentore o l’autore di un libro che ti ha particolarmente aiutato, e, ovviamente, a una persona deceduta. Anche se in questi casi non potrai consegnare fisicamente la tua lettera, il semplice atto di scrivere ti permetterà di riconoscere e riflettere sul valore che quella persona ha avuto nella tua vita, offrendoti un’opportunità per esprimere la tua gratitudine in modo profondo e significativo.
La “visita di gratitudine”
Le visite di gratitudine sono una specie di upgrade della lettera di gratitudine.
In questo caso, invece di limitarti a scrivere la lettera e inviarla, ti prendi il tempo di andare a trovare la persona in questione e gliela leggi ad alta voce. Un consiglio: non spoilerare il motivo della tua visita. Questo contribuirà a rendere l’esperienza ancora più speciale e emotivamente carica.
Consegnare la lettera di persona e leggerla ad alta voce crea un momento di connessione profonda e autentica tra te e l’altra persona, che può rafforzare il rapporto, lasciare un ricordo duraturo e impattare positivamente sul benessere di entrambi anche per mesi.
Praticare la gratitudine in silenzio
Non tutte le espressioni di gratitudine devono essere esternate. Praticare la gratitudine in silenzio, attraverso la meditazione o la riflessione, può essere altrettanto potente. Puoi dedicare alcuni minuti ogni giorno a sederti in silenzio e riflettere sulle cose per cui sei grato.
Questa pratica può essere particolarmente utile nei momenti di stress o difficoltà e può aiutarti a coltivare un atteggiamento di accettazione e apprezzamento verso la vita, anche nei momenti più impegnativi.
Esprimere la gratitudine verbalmente
Ultimo, ma non ultimo: esprime la tua gratitudine verbalmente.
Non sottovalutare mai il potere di un “grazie” detto con sincerità: che sia al barista che ti ha preparato il caffè, al collega che ti ha aiutato a risolvere un grattacapo sul lavoro, o al partner che ti ha preparato la cena.
Prendere l’abitudine di notare le cose che gli altri fanno per te, anche le più piccole, e ringraziarli apertamente è un gesto semplice ma potentissimo. Non solo rafforza le tue relazioni, ma contribuisce anche a creare un ambiente di calore e apprezzamento che arricchisce la tua vita e quella degli altri.
6) 3 problemi nell’esprimere gratitudine (e come risolverli)
Nonostante i grandissimi benefici che la gratitudine può portare nelle nostre vite, non sempre è facile mantenerla nel tempo. Effettivamente, ci sono diverse “sfide” che possono ostacolare il nostro tentativo di essere grati: vediamole di seguito, cercando di individuare anche delle soluzioni.
La “stanchezza da gratitudine”
Uno dei problemi più frequenti che le persone incontrano quando cercano essere più grate è quella che i ricercatori hanno chiamato “stanchezza da gratitudine”. Questo accade quando il processo di espressione della gratitudine diventa monotono e ripetitivo, cosa che chiaramente fa perdere efficacia all’esercizio.
Insomma: quando ci limitiamo a scrivere sempre le stesse cose o a ringraziare per gli stessi motivi, l’esperienza può diventare poco significativa.
Soluzione
La chiave di volta per evitare questo fenomeno è: varietà e specificità. Cerca di esplorare diverse aree della tua vita e modi diversi di essere grato, e di essere specifico/a nelle tue espressioni. Ad esempio, invece di scrivere sempre “sono grato per la mia famiglia”, prova a focalizzarti su aspetti specifici, ad esempio: “sono grato per il tempo passato con mia madre oggi, perché mi ha ascoltato con attenzione e mi ha fatto sentire capito/a”.
Dare le cose per scontate
Un altro ostacolo comune è la tendenza naturale che abbiamo a dare per scontate le cose positive della vita. Quando ci abituiamo a qualcosa, tendiamo semplicemente a non apprezzarla più. Questo fenomeno prende il nome di “adattamento edonico”: una volta che ci adattiamo a qualcosa di positivo, smettiamo di considerarlo speciale.
Soluzione
Un modo efficace per contrastare questa tendenza è prenderci uno spazio ogni tanto per riportare alla memoria momenti difficili del passato, quando la nostra situazione era meno favorevole. Non sarà piacevole ma, fidati, funziona. Riflettere su quanto alcuni aspetti della nostra la vita sono migliorati rispetto ad un altro momento di vita può aiutarti a riaccendere una scintilla di gratitudine. Ad esempio, se oggi godi di una buona salute, ricordati di quella volta in cui eri malato, o di quel periodo brutto in cui non avevi nemmeno l’energia per fare ciò che desideravi. Questo esercizio può farti capire quanto sei fortunato/a ora e perché dovresti essere grato per ciò che hai.
Mancanza di costanza
Mantenere la costanza nella pratica è un altro problema comune. Come con qualsiasi altra abitudine, è facile “lasciarla andare”, soprattutto quando la vita diventa frenetica o stressante e siamo presi da altre incombenze. Tuttavia, la mancanza di costanza può ridurre significativamente i benefici della gratitudine: ricordarti solo ogni tanto di essere grato/a non è sufficiente.
Soluzione
Una soluzione semplice ma efficace è quella di trovare un “compagno di gratitudine”. Questa persona può essere il tuo partner, un amico o un collega con cui condividere regolarmente le cose per cui siete grati. Avere qualcuno con cui confrontarsi crea una sorta di “pressione positiva” che ti può aiutare a mantenere l’impegno. Non solo: ascoltare ciò per cui l’altra persona è grata può darti nuove idee e prospettive.
7) Come rendere la gratitudine un’abitudine
Veniamo ora all’ultima sezione di questo articolo, che è relativa a come trasformare la pratica della gratitudine in abitudine. Ovviamente, per aiutarti farlo, useremo i principi del metodo “Fattore 1%”.
L’idea di base del libro è che sono i piccoli passi regolari, accumulati nel tempo, che ti porteranno a grandi risultati. Ecco tre strategie chiave tratte dal libro per integrare la gratitudine nella tua vita.
Imposta i segnali
Come forse saprai se hai già letto “Fattore 1%”, il primo passo per integrare qualsiasi abitudine nella nostra vita è creare dei segnali che ci ricordino di mettere in pratica il comportamento desiderato. Questo vale ovviamente anche per la gratitudine.
Per esempio, puoi impostare un alert sul tuo telefono che ti ricordi ogni giorno di dedicare qualche minuto alla gratitudine, magari la sera prima di andare a letto. In alternativa, puoi attaccare un post-it in un punto strategico, come sullo specchio del bagno o sul comodino, che ti inviti – ogni volta che lo vedi – a riflettere su ciò per cui sei grato.
Questi piccoli segnali funzionano come promemoria visivi e mentali, aiutandoti a mantenere la costanza nella tua pratica quotidiana.
Riduci lo sforzo
Un altro principio fondamentale del metodo “Fattore 1%” è rendere l’abitudine il più semplice possibile da attuare. Infatti, più la nuova abitudine che vuoi acquisire richiede sforzo, più è possibile che la procrastinerai.
Quindi, se stai cercando di prendere l’abitudine ad essere grato e il diario della gratitudine ti sembra troppo impegnativo, inizia semplicemente con un elenco di tre parole chiave. Se anche questo ti sembra eccessivo, non scrivere nulla: pensa solo alle tre cose (l’esercizio base che ti abbiamo proposto è proprio questo, ricordi?). E se è ancora troppo? Pensane anche solo a una.
Quando si tratta di acquisire buone abitudini, la costanza è più importante dell’intensità: è meglio fare poco e regolarmente piuttosto che tanto una sola volta, o – peggio ancora – non iniziare mai.
L’importanza del contesto sociale
Quando cerchiamo di acquisire buone abitudini, il contesto che ci circonda gioca un ruolo cruciale nel sostenerci o ostacolarci.
Il consiglio è dunque frequentare persone che hanno già acquisito la mentalità della gratitudine (amici, conoscenti o anche gruppi online) e ridurre, almeno all’inizio, il tempo trascorso con persone francamente pessimiste. Un’altra strategia utile che sfrutta il contesto sociale, già menzionata in questo articolo, è trovare un “compagno di gratitudine”, qualcuno con cui condividere regolarmente ciò per cui siete grati.
👉 Già queste tre leve dovrebbero esserti di grande aiuto nel processo di acquisizione dell’abitudine di esprimere gratitudine. Se avessi bisogno di ulteriori suggerimenti, “Fattore 1%” è pieno zeppo di idee (a proposito, se non l’hai ancora letto, acquista qui la tua copia).
8) Conclusione – Verso una vita più ricca e soddisfacente: vuoi fare il prossimo passo con noi?
Siamo arrivati al termine di questo piccolo viaggio nel mondo della gratitudine.
Essere grati non è sempre facile, ma è una delle pratiche più potenti che possiamo coltivare per migliorare la nostra vita. Quando impariamo a vedere la gratitudine come una scelta consapevole e quotidiana, e non come una semplice “reazione emotiva”, ci mettiamo sulla strada per una vita più felice, soddisfatta e piena di significato.
Ovviamente, per quanto sia importantissima, la gratitudine è solo uno degli aspetti di un percorso più ampio verso il benessere e la crescita personale. Se senti che questo è solo l’inizio e desideri ulteriore supporto per continuare a sviluppare la tua consapevolezza e il tuo benessere, Mindcenter è qui per te.
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massimo
Grazie per riflessione sulla gratitudine, concreta, pratica, esistenziale.
Chi vive grato, è una persona che si è accorta della bellezza della vita, ha aperto lo sguardo sui tanti regali inaspettati e immeritati. Chi vive ringraziando è capace di stupore e gioia vera, che esperimenta e dona a chi incontra. E’ come un profumo: non può fare a meno di profumare tutto ciò che incontra.