Essere rifiutati: 4 consigli per crescere davanti al rifiuto
Essere rifiutati provoca emozioni difficili da gestire ❤️🩹
Ma è possibile crescere davanti al rifiuto? Scopriamolo 😉👇
Nel 2009 Brian Acton si presentò agli uffici di Facebook con la speranza di essere assunto. Superò una serie di colloqui, ma alla fine la risposta fu negativa: non era ritenuto idoneo per lavorare con il colosso dei social media.
Deluso, ma non scoraggiato, tornò a casa e condivise il suo pensiero su Twitter: “Facebook mi ha rifiutato. È stata un’opportunità incredibile per conoscere persone fantastiche. Ora guardiamo alla prossima avventura.”
Non passò molto tempo prima che Brian tentasse la fortuna con Twitter…solo per incontrare un altro rifiuto. Ancora una volta, rispose con serenità e gratitudine, twittando un messaggio che trasudava riconoscenza anziché risentimento.
Questi rifiuti non furono la fine del suo viaggio, ma l’inizio di qualcosa di straordinario. Pochi anni dopo, Brian Acton co-fondò un’applicazione che rivoluzionò la comunicazione globale: WhatsApp. E proprio Facebook, la stessa azienda che lo aveva respinto, acquistò WhatsApp per la cifra astronomica di 19 miliardi di dollari.
Cosa ci insegna la storia di Brian Acton sull’essere rifiutati?
Essere rifiutati fa male (ci siamo passati tutti e in milioni di situazioni tra loro differenti), ma il rifiuto nasconde un potere enorme. Lo dimostra l’esperienza di Brian Acton, che non è solo una narrazione di successo, ma un potente esempio di come essere rifiutati possa diventare un trampolino di lancio verso imprese ancora più grandi.
Essere rifiutati può celare in sé un’opportunità. Sta a te scoprirla e sfruttarla, proprio come ha fatto Brian Acton.
Peccato che uno degli errori più frequenti che commettiamo quando veniamo rifiutati è di non imparare qualcosa, di non crescere, di non fare uno scatto in avanti. Eppure, se c’è una cosa che ho capito nel corso di questi miei 40 anni di esperienza è che il rifiuto può essere una leva per migliorarsi.
La mia vita è migliorata ogni volta che ho usato il rifiuto come un’occasione per crescere e diventare una versione migliore di me stesso. Così facendo, essere rifiutati non diventa un ostacolo, ma un trampolino di lancio verso una vita più ricca e soddisfacente. Il punto è riuscire a cogliere il messaggio che il rifiuto porta con sé.
In questo articolo ho deciso di condividere con te 4 lezioni che ho appreso direttamente sulla mia pelle a furia di incassare rifiuti.
Pronto a scoprire i miei consigli per te?
Allora iniziamo 😉
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COSA TROVERAI IN QUESTO ARTICOLO:
- Essere rifiutati: perché non devi prenderla sul personale
- Gestire il rifiuto: adotta un atteggiamento curioso
- Come evitare di essere rifiutati: la regola del 100
- Essere rifiutati: la vendetta non è una risposta
- Conclusioni: vuoi fare il primo passo con noi?
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1. Essere rifiutati: perché non devi prenderla sul personale
La prima cosa che ritengo importante fare davanti a un rifiuto è cercare di non prenderla sul personale. Il rifiuto non è un riflesso del tuo valore come persona o delle tue capacità. Può dipendere da una miriade di fattori esterni.
Inoltre, non sei l’unico a sperimentare rifiuti. Anzi, essere rifiutati è una costante nella vita di ogni persona.
Anche le persone di maggior successo al mondo hanno affrontato numerosi rifiuti prima di raggiungere i loro obiettivi. Pensa a una persona che ti ispira e che ammiri: la sua storia è certamente costellata di rifiuti.
Vuoi qualche esempio di persona nota? Steve Jobs è stato licenziato dalla sua stessa azienda (Apple) prima di ritornarvi e portarla al successo che conosciamo oggi. J.K. Rowling, l’autrice di Harry Potter, ha ricevuto decine di rifiuti dagli editori prima di trovare qualcuno che fosse disposto a pubblicare il suo libro.
Questi esempi mostrano che il rifiuto non è un indicatore del tuo valore personale o delle tue capacità, ma una tappa nel percorso verso il successo.
Essere rifiutati è una parte del gioco
Spesso essere rifiutati è inevitabile, fa parte del gioco. Io stesso ho affrontato numerosi rifiuti: da donne che non erano interessate a me, a datori di lavoro che non mi ritenevano all’altezza, ad amici e colleghi che non hanno visto in me le qualità che cercavano, a professori che non volevano concedermi un’intervista, a pazienti che non si fidavano di me, fino ad arrivare a persone che ogni giorno evitano il mio profilo online.
Questi rifiuti non si vedono perché quello che emerge è il successo. Tendiamo a notare solo coloro che riescono ad arrivare in cima alla scalata, ma non vediamo le numerose cadute e difficoltà che hanno dovuto affrontare lungo il percorso.
Non sei tu a essere sbagliato se vieni rifiutato
Il rifiuto non significa che tu sia sbagliato o inadeguato. Anzi, anche tu avrai sicuramente rifiutato tante opportunità, richieste e persone nella tua vita. Su alcune avrai avuto ragione e su altre no: di nuovo, è parte del gioco. Potresti aver rifiutato un’opportunità di lavoro che si è rivelata essere poco adatta a te, oppure una relazione che sapevi non ti avrebbe reso felice.
Il punto è allenarsi a vedere il fatto di essere rifiutati come una parte normale del percorso di vita e del processo di crescita personale e professionale.
Ogni rifiuto può essere un’opportunità per riflettere, migliorare e crescere. Non lasciare che il rifiuto definisca il tuo valore; usa ogni esperienza come una lezione per rafforzarti e avanzare nel tuo percorso.
2. Gestire il rifiuto: adotta un atteggiamento curioso
Quando affronti un rifiuto, la chiave è trasformare la tua prospettiva: anziché fermarti a leccarti le ferite, devi attingere alla tua curiosità e chiederti cosa ti ha insegnato quell’esperienza. In altre parole, impara a leggere il rifiuto come un semplice feedback su ciò che hai fatto. Chiaro? Non è un rifiuto, è un feedback: ossia un’informazione utile e preziosa per migliorare la tua performance la prossima volta.
Facciamo un esempio concreto per chiarire meglio questo concetto.
La prima volta che ho chiesto a Giorgio Nardone una video intervista, mi ero proposto di fare tutto via Skype. La sua risposta è stata: “No, se vuoi vieni qui con un cameraman”. Apparentemente potrebbe sembrare un rifiuto, ma in realtà si trattava di un feedback su come rendere l’intervista più professionale e di maggior valore. Giorgio aveva ragione: mi sono organizzato e da allora ho fatto solo interviste dal vivo e con professionisti all’altezza della situazione.
Rifiuto o feedback?
Il rifiuto può sembrare una fine, ma il feedback è un inizio. La differenza tra i due sta nella tua interpretazione. Se vedi l’evento come un rifiuto, concluderai che non sei abbastanza. Ma se lo vedi come un feedback sulla tua prestazione, capirai che non sai abbastanza, che c’è ancora qualcosa da imparare o migliorare.
Ad esempio, immagina di presentare un progetto al tuo capo e di ricevere una risposta negativa. Invece di pensare “Non sono capace, meglio che lasci perdere”, prova a chiederti “Cosa posso migliorare nel mio progetto?”.
Questa curiosità ti permetterà di vedere il rifiuto non come una bocciatura personale, ma come un’opportunità di crescita. Magari il tuo capo ti dirà che il progetto manca di dettagli importanti o che la presentazione non era abbastanza chiara. Queste informazioni ti saranno utilissime per prepararti meglio la prossima volta.
Se accogli il rifiuto con curiosità ti prepari ad evitarlo in futuro, perché nel frattempo avrai imparato da quella prima battuta di arresto. Adottare un atteggiamento curioso e proattivo nei confronti del rifiuto significa trasformarlo in un’opportunità per crescere e migliorare continuamente.
3. Come evitare di essere rifiutati: la regola del 100
Quando vedi le interviste che ho fatto sul mio canale YouTube con personaggi come Montemagno, Castellitto, Claudio Bisio, Philippe Daverio, etc., oppure i miei progetti interessanti e le collaborazioni con aziende importanti, non vedi tutto quello che c’è dietro. Non vedi tutte le persone che mi hanno detto di no, tutti i curriculum che ho inviato senza ottenere risposta, tutte le porte in faccia che ho ricevuto all’inizio della mia carriera.
Il fatto è che nella vita molte cose sono legate a calcoli probabilistici. Certo, non è tutto solo ed esclusivamente una questione di numeri, ma in parte lo è.
È quello che insegna la regola del 100.
Immagina di bussare a una porta; è possibile che questa non si apra. Se però bussi a 100 porte, è più probabile che una o due si aprano. Se bussi a 200 porte, magari 3 o 4 si apriranno. Se arrivi a bussare a 300 porte, potresti vedere 5 o 6 porte aprirsi. Ma se non bussi a nessuna porta, è matematico: non se ne aprirà nessuna.
Questo principio si basa sulla legge dei grandi numeri, un concetto della statistica che afferma che, con l’aumentare del numero di tentativi, aumenta la probabilità di ottenere un risultato positivo.
Un esempio pratico
Pensa a un venditore che deve fare telefonate a freddo per vendere un prodotto. Se fa una sola telefonata, è molto probabile che riceva un rifiuto. Ma se ne fa 100, ci sono buone probabilità che trovi almeno un cliente interessato. In quest’ottica ogni rifiuto non è un fallimento, ma un passo in avanti verso il prossimo sì.
Superare la paura del rifiuto
Se hai paura di essere rifiutato, smetterai di bussare. E se smetti di bussare, rinunci alla possibilità di avere successo. Questa paura può limitare enormemente le tue opportunità.
Tutti noi vorremmo indossare un’armatura per proteggerci dai sentimenti di vergogna, tristezza, ansia e rabbia che il rifiuto può evocare. Nessuno di noi è immune dal dolore del rifiuto, ma più cresciamo in maturità e autostima, meno è probabile che lo prendiamo sul personale.
Quando riconosciamo che il rifiuto non è un’accusa al nostro essere, ma un’esperienza che tutti dobbiamo affrontare ancora e ancora se ci mettiamo in gioco, il rifiuto diventa più facile da sopportare.
D’altronde, pensaci: l’unico modo sicuro per evitare il rifiuto è sederti muto in un angolo e non correre rischi. Se scegli di vivere con coraggio, sperimenterai il rifiuto, e sopravvivrai diventando ogni volta più forte e pronto ad affrontarne altri.
Non permettere alla tua paura di ingabbiare il tuo potenziale. Affronta il rifiuto e, invece di vederlo come una sconfitta, consideralo come un’esperienza di apprendimento. Ogni rifiuto ti avvicina al prossimo “sì” e ti rende più resiliente e preparato.
4. Essere rifiutati: la vendetta non è una risposta
È vero, essere rifiutati fa male, ma ricorda che la vendetta non è mai la soluzione.
Quando affrontiamo un rifiuto, che sia in ambito personale o professionale, possiamo essere tentati di dimostrare a chi ci ha rifiutato quanto si sia sbagliato. Tuttavia, questo atteggiamento non porta benefici a lungo termine né a noi stessi né alla nostra crescita personale.
Come già detto più volte nel corso di questo articolo, è importante comprendere che il rifiuto non definisce il nostro valore. Non dobbiamo dimostrare nulla a nessuno. Il vero focus non dovrebbe essere su chi ci ha rifiutato, ma su noi stessi.
Piuttosto che cercare vendetta, concentra le tue energie su come migliorare e crescere.
Un esempio per gestire il rifiuto in ambito lavorativo
Immagina di aver partecipato a un colloquio per un lavoro che desideravi moltissimo, ma di non essere stato scelto. Potresti sentirti ferito e voler dimostrare al datore di lavoro che ha commesso un errore. Tuttavia, una risposta vendicativa, come diffamare l’azienda o competere in modo scorretto, non migliorerà la tua situazione personale, soprattutto sul lungo termine. Invece, usa quell’esperienza come motivazione per migliorare le tue competenze, cercare nuove opportunità e dimostrare, in primis a te stesso, il tuo valore.
Come affrontare il rifiuto nelle relazioni interpersonali: un esempio
Considera una relazione in cui l’altro ha deciso di allontanarsi da te. La tentazione di vendicarsi – magari cercando di farlo ingelosire o parlando male di lui con gli amici che avete in comune – può essere forte. Tuttavia queste azioni non ti aiuteranno a superare il dolore, né a crescere come individuo. Invece, dedicati a te stesso, scopri nuove passioni e circondati di persone che ti sostengono.
Essere rifiutati: la mia esperienza
Personalmente, nel corso del tempo ho imparato persino ad apprezzare chi mi ha rifiutato. Perché? Perché mi ha costretto a guardarmi dentro e a migliorare. Ogni porta chiusa mi ha spinto a diventare una versione migliore di me stesso. Ad esempio, quando una proposta di collaborazione è stata respinta, invece di abbattermi, ho utilizzato quel feedback per perfezionare la mia domanda e alla fine ho trovato collaboratori ancora più adatti per ciò che avevo in mente.
Credimi, la vendetta non è mai la risposta. Essere rifiutati può essere doloroso, ma rappresenta anche un’opportunità per crescere. Concentrati su te stesso, migliorati e usa ogni esperienza come trampolino per il tuo sviluppo personale.
Alla fine, il vero successo non è dimostrare agli altri che si sono sbagliati, ma lavorare su te stesso per poi scoprirti migliorato. Solo così potrai ottenere risultati sempre maggiori.
5. Conclusioni: vuoi fare il prossimo passo con noi?
Giunto alla fine di questo articolo ti sarà chiaro che noi cresciamo nella misura in cui riusciamo a leggere il rifiuto come un’opportunità di apprendimento. Quando smettiamo di agire e di metterci in gioco per la paura di essere rifiutati, ci precludiamo la possibilità di fare quello scatto in avanti capace di rendere la nostra vita migliore.
Se hai subito un rifiuto che oggi ti blocca e non ti permette di avanzare nei tuoi progetti personali o lavorativi, se stai facendo fatica a gestire le difficili emozioni che l’essere rifiutati porta a galla, sappi che i professionisti di Mindcenter sono qui per aiutarti.
📌 Compila ora il nostro questionario e troverò personalmente il professionista del team più adatto a guidarti attraverso un percorso di crescita per trovare la strada giusta per te.
A presto,
Luca