Emozioni positive: la tua guida definitiva per vivere meglio
Quanto sono importanti le emozioni positive per vivere meglio?
Molto. Anzi, moltissimo. 🙂
Le emozioni positive sono uno degli aspetti centrali del nostro benessere psicologico, tanto che in Mindcenter abbiamo creato la griglia delle emozioni positive, uno strumento che utilizziamo con le persone che si rivolgono a noi per intraprendere un percorso mirato al miglioramento del loro benessere e della loro vita.
Se sei interessato a saperne di più su questo argomento, seguimi, perché nell’articolo che stai per leggere ti spiegherò cosa sono le emozioni positive e perché è importante sperimentarle. Ti presenterò poi uno strumento pratico del benessere (la griglia delle emozioni positive, appunto) e ti spiegherò come utilizzarlo per ottenerne i migliori benefici. 😉
📌 Prima di iniziare, se non l’hai ancora fatto, iscriviti a Linfa 🌱, la newsletter di Mindcenter. Ogni sabato mattina ti invieremo una selezione di spunti e riflessioni in tema di benessere e psicologia direttamente nella tua casella di posta.
INDICE DEI CONTENUTI
- Emozioni positive e cervello: cosa dice la ricerca scientifica
- I benefici delle emozioni positive: perché provare emozioni positive è importante
- Le emozioni positive sono “buone” e quelle negative sono “cattive”?
- Il ruolo delle emozioni positive: a cosa servono le emozioni positive
- Uno strumento pratico per generare emozioni positive: La griglia delle emozioni positive
- Come far provare emozioni positive agli altri
- Conclusioni: emozioni positive in azione
1) Emozioni positive e ricerca scientifica
Lo strumento “La griglia delle emozioni positive” nasce a partire dalla teoria dell’ampliamento e della costruzione delle emozioni positive (in inglese “Broaden-and-build theory of positive emotions”) elaborata da Barbara L. Fredrickson.
Nota psicologa sociale e professoressa del dipartimento di psicologia dell’Università della Carolina del Nord, la Fredrickson si è a lungo dedicata a studiare le emozioni positive, contribuendo in modo significativo alla loro comprensione e spiegando in che modo le emozioni positive influenzano il benessere delle persone.
Secondo la teoria dell’ampliamento e della costruzione, le emozioni positive come gioia, amore, speranza, serenità, divertimento, etc., ci aiutano ad ampliare (broaden) i nostri orizzonti dal punto di vista cognitivo e comportamentale, permettendoci di costruire (build) un repertorio di risorse fisiche, intellettuali, sociali e psicologiche fondamentali per migliorare il benessere e aumentare le probabilità di successo nell’affrontare le sfide della vita.
L’importanza delle emozioni positive sulla nostra salute a lungo termine
Molte persone tendono a pensare che le emozioni positive siano importanti nella misura in cui fungono da indicatore di un buono stato d’animo o di un livello di benessere ottimale.
Le ricerche della Fredrickson fanno un passo in più.
Esse ci dimostrano che, innanzitutto, tanto più viviamo emozioni positive, tanto più esse diventano un antidoto ad altre emozioni inevitabili nella vita come il dolore, la paura, la rabbia, riducendo l’impatto negativo che esse hanno sul nostro equilibrio psicofisico.
Ma un altro effetto – forse ancora più rilevante – delle emozioni positive è quello che si manifesta sul lungo termine.
Le emozioni positive, infatti, ci aiutano a costruire risorse psicologiche che potremo poi impiegare in molti differenti contesti e in presenza di altri stati emotivi. Cosa significa? Che provare emozioni positive oggi ci consente di prepararci meglio al domani.
Pertanto, se in futuro ci troveremo ad affrontare stress, ostacoli o momenti difficili, potremo contare su risorse apprese come la resilienza, l’ottimismo, il problem solving o la creatività per affrontarli al meglio.
Una metafora sulle emozioni positive
Pensa alle emozioni positive come se fossero dei semi che pianti nella tua mente. Questi semi crescono nel tempo, portando non solo a momenti piacevoli, ma anche a una maturazione psicologica continua.
Il messaggio qui è che tutti dovremmo cercare di coltivare emozioni positive in noi stessi e negli altri, non solo come obiettivo finale (sentirci, o far sentire, di buon umore in un momento specifico), ma come un modo per promuovere la propria crescita psicologica e migliorare il benessere a lungo termine, a livello sia mentale sia fisico.
Le emozioni positive agiscono quindi come un investimento nel nostro futuro benessere.
👉 Se desideri passare direttamente alla parte pratica in cui ti spiego come utilizzare la griglia delle emozioni positive, scorri fino alla sezione 5. Altrimenti, prosegui per scoprire i benefici di queste nostre preziose alleate 😉
2) I benefici delle emozioni positive: perché provare emozioni positive è così importante
Per molto tempo la Psicologia si è concentrata sul studio delle emozioni “negative” come la tristezza, la paura, la rabbia, etc., dal momento che questi stati emotivi potevano condurre a disturbi psicologici o esserne i sintomi, dunque destavano maggior interesse.
Grazie a Barbara Fredrickson ci si è tuttavia resi conto che le emozioni positive giocano un ruolo altrettanto interessante. La sua teoria mostra infatti che le emozioni positive contribuiscono alla crescita e allo sviluppo personale operando in diversi modi.
Vediamoli di seguito.
Le emozioni positive:
1. Ampliano il nostro repertorio di pensiero-azione
Se le emozioni “negative” – come ansia, rabbia, tristezza, senso di impotenza, etc. – sono state a lungo conosciute per il loro potere di restringere il nostro campo attentivo, le successive ricerche ci indicano che gli stati emozionali positivi, collegati al benessere soggettivo, all’ottimismo e al senso di autoefficacia hanno l’effetto opposto, contribuendo ad ampliare il repertorio di pensiero e azione delle persone.
Ciò significa che le emozioni positive hanno la capacità di espandere le modalità in cui pensiamo e agiamo in un determinato momento.
Le prove fondamentali di questa idea emergono da due decenni di esperimenti condotti da Isen e colleghi. I loro studi hanno rivelato che le persone che sperimentano emozioni positive mostrano modelli di pensiero notevolmente:
- flessibili (Isen & Daubman 1984)
- creativi (Isen et al. 1987)
- integrativi (Isen et al. 1991)
- aperti alle informazioni (Estrada et al. 1997)
- efficienti (Isen & Means 1983; Isen et al. 1991)
Insomma, chi vive un’emozione positiva tende a considerare una gamma più ampia di idee, comportamenti, prospettive e soluzioni. Ciò contrasta con la tendenza delle emozioni negative a restringere il pensiero e l’attenzione su un numero limitato di opzioni, spesso correlate a risposte di sopravvivenza immediata (come la lotta o la fuga).
Possiamo quindi dire che le emozioni positive hanno il potere di rendere la nostra mente più aperta, flessibile e capace di integrare diverse informazioni, adottando approcci creativi, più ricchi e diversificati alla risoluzione dei problemi.
2. Contrastano l’effetto delle emozioni “negative”
Dal momento che le emozioni negative restringono il repertorio momentaneo di pensiero-azione, mentre le emozioni positive ampliano questo stesso repertorio, allora le emozioni positive dovrebbero funzionare come antidoti efficienti per gli effetti lingering delle emozioni negative (si tratta della cosiddetta “ipotesi di annullamento”)
Cosa sono gli effetti lingering delle emozioni negative?
Gli “effetti lingering” si riferiscono alla persistenza o alla durata prolungata degli impatti e degli effetti delle emozioni negative nel tempo. In altre parole, anche dopo che l’evento scatenante è passato, le emozioni negative possono continuare a influenzare il pensiero, il comportamento e il benessere di una persona.
Ampliare il repertorio di pensiero e azione attraverso emozioni positive può ridurre l’influenza negativa che le emozioni “ingombranti” hanno sulla nostra mente e sul corpo. Le emozioni negative spesso preparano il nostro corpo per reazioni specifiche, come un aumento dell’attività cardiovascolare che dirige il sangue verso i muscoli, meccanismo necessario per affrontare una minaccia.
Le emozioni positive, in questo contesto, dovrebbero aiutare ad accelerare il ritorno alla normale attività cardiovascolare, riportando il nostro corpo a livelli di attivazione più equilibrati. Questo processo di accelerazione del recupero crea un ambiente corporeo che supporta una vasta gamma di pensieri e azioni. Anche se non conosciamo esattamente i dettagli dei meccanismi cognitivi e fisiologici coinvolti, la teoria dell’ampliamento e della costruzione suggerisce che l’apertura mentale facilita la riduzione della reattività cardiovascolare.
Da un punto di vista esperienziale, le emozioni positive possono aiutarci a dare un senso più ampio agli eventi della nostra vita, riducendo l’impatto negativo di eventi specifici. In altre parole, le emozioni positive ci permettono di mettere in prospettiva le sfide, facilitando la gestione delle emozioni negative e supportando una visione più equilibrata della nostra realtà emotiva.
3. Potenziano la resilienza
Gli individui resilienti, spesso definiti come coloro che affrontano in modo rapido ed efficace situazioni stressanti, condividono una stretta relazione con le emozioni positive. Questa connessione emerge da una serie di studi che esplorano i fattori correlati alla resilienza, evidenziando che le persone resilienti adottano approcci ottimistici e vivaci alla vita, sono aperte alle nuove esperienze e mostrano un alto livello di emotività positiva.
La ricerca suggerisce che le emozioni positive non sono solo il risultato di una gestione resiliente delle difficoltà, ma potrebbero anche contribuire attivamente a un coping efficace. Ad esempio, le persone resilienti utilizzano strategie come l’umorismo, l’esplorazione creativa, il rilassamento e il pensiero ottimista come mezzi per affrontare le sfide. Queste strategie hanno in comune la capacità di coltivare emozioni positive come divertimento, interesse, soddisfazione e speranza.
In modo sorprendente, gli individui resilienti coltivano emozioni positive per sé stessi durante situazioni difficili, ma sono anche in grado di suscitare emozioni positive negli altri, creando un ambiente sociale di supporto che facilita ulteriormente il coping.
Uno studio sulla resilienza
Un importante studio condotto su studenti universitari americani prima e dopo gli attacchi dell’11 settembre 2001 ha confermato queste relazioni. Gli individui resilienti avevano una minore probabilità di sviluppare depressione e una maggiore probabilità di sperimentare crescita post-crisi rispetto ai loro coetanei meno resilienti. Ciò che è particolarmente significativo è che le emozioni positive sperimentate dalle persone resilienti sono state identificate come responsabili di questi effetti benefici, evidenziando il ruolo fondamentale delle emozioni positive nella promozione della resilienza psicologica.
4. Costruiscono risorse personali
Se pensiamo alla resilienza come a una risorsa mentale che ci aiuta a superare le sfide, la teoria dell’ampliamento e della costruzione suggerisce che le esperienze positive potrebbero contribuire a costruire questa risorsa, non solo a mostrarla.
Per testare questa idea, la Fredrickson ha condotto un esperimento con studenti universitari. In questo esperimento, Fredrickson e colleghi hanno chiamato gli studenti ogni sera per un mese, chiedendo loro di riflettere sulle emozioni della giornata e di scrivere a proposito di un evento significativo accaduto loro.
Una parte degli allievi ha anche ricevuto l’incarico di cercare il lato positivo e i benefici a lungo termine delle esperienze quotidiane vissute.
I risultati?
Alla fine del mese, coloro che avevano fatto questo sforzo regolare hanno mostrato un aumento della resilienza rispetto a chi non lo aveva fatto. Quello che è interessante è che questo aumento della resilienza era legato direttamente alle emozioni positive che avevano sperimentato durante l’abitudine di cercare il positivo.
Tali risultati confermano l’idea che le emozioni positive possono costruire risorse personali; inoltre suggeriscono che trovare un significato positivo nelle sfide quotidiane può essere una sorta di allenamento per la resilienza.
In sostanza, sembra che le emozioni positive, quando coltivate attraverso l’abitudine di trovare il positivo nella vita di tutti i giorni, possano effettivamente contribuire a far crescere le risorse personali che ci aiutano a navigare attraverso le avversità e a migliorare il nostro benessere generale.
5. Innescano una spirale positiva di sviluppo
La ricerca sulla depressione ha spesso descritto una sorta di “spirale discendente” in cui l’umore depresso e il pensiero ristretto e pessimista si alimentano a vicenda, portando a un costante deterioramento della situazione e persino a livelli clinici di depressione nel tempo.
La teoria dell’allargamento e della costruzione, invece, propone una dinamica positiva opposta: una “spirale ascendente“.
In questa prospettiva, le emozioni positive e il “pensiero allargato” che ne deriva si influenzano reciprocamente, portando a miglioramenti significativi del benessere emotivo nel corso del tempo. Le emozioni positive avviano questa spirale ascendente contribuendo a costruire la resilienza e influenzando il modo in cui le persone affrontano le sfide.
Conseguenze a lungo termine: uno studio longitudinale
Uno studio longitudinale (durato ben sette decenni!), suggerisce che un’aspettativa di vita più lunga potrebbe essere associata alla ricompensa della positività. Questi dati emergono da un’indagine condotta su 180 suore cattoliche, che hanno devoluto la loro vita a Dio ma…anche alla scienza!
Coinvolte in uno studio più ampio sul processo di invecchiamento e sulla malattia di Alzheimer, queste suore hanno concesso agli scienziati l’accesso ai loro archivi di lavoro e alle cartelle cliniche, compresi i loro cervelli (sì, avete capito bene), a fini di ricerca dopo la loro morte. Tra gli archivi si trovavano anche autobiografie, scritte a mano, risalenti a quando le suore erano appena ventenni.
Gli studiosi hanno analizzato questi scritti sotto l’aspetto emotivo, identificando emozioni positive come felicità, interesse, amore e speranza, ed emozioni negative come tristezza, paura e disinteresse.
I risultati?
Non si è riscontrata alcuna correlazione tra il contenuto emotivo negativo e il tasso di mortalità, probabilmente perché risultava poco frequente in questi scritti. Tuttavia, si è manifestata una robusta associazione tra il contenuto emotivo positivo e la longevità: le suore che esprimevano emozioni più positive avevano una durata media della vita più lunga di circa 10 anni rispetto a quelle che esprimevano emozioni meno positive (Danner et al., 2001).
Da notare che questa scoperta non è isolata. Diversi altri ricercatori hanno identificato un legame coerente tra il benessere emotivo e una maggiore longevità, mantenendo in considerazione vari fattori tra cui l’età, il sesso, le condizioni di salute e lo status socio-economico (Ostir et al., 2000, 2001; Levy et al., 2002; Moskowitz, 2003).
📌 DISCLAIMER: prima di proseguire il nostro viaggio nel mondo delle emozioni positive, riteniamo importante dedicare una sezione di questo articolo a chiarire brevemente il significato e le funzioni delle emozioni “negative”.
3) Le emozioni positive sono “buone” e quelle negative sono “cattive”?
Se sei arrivato fin qui ti sarà chiaro che le emozioni positive (come la gioia, l’amore e l’ottimismo, etc.) sono vitali per il nostro benessere. Esse promuovono la resilienza, rafforzano le relazioni interpersonali e possono persino influenzare positivamente la nostra salute fisica.
Tuttavia, è importante evitare l’errore di credere che le emozioni positive siano “buone” mentre le emozioni negative siano “dannose” per il nostro benessere.
Le emozioni “negative” (come la tristezza, la paura, il disgusto, la rabbia, etc.) hanno un ruolo cruciale nel nostro sviluppo emotivo e psicologico. Invece di vederle come intrinsecamente “cattive”, è importante riconoscere che hanno un valore funzionale al pari delle emozioni positive.
Le emozioni negative, infatti, ci aiutano a riconoscere e a rispondere a situazioni di pericolo o stress; come dei campanelli d’allarme, ci segnalano che qualcosa all’interno del nostro ambiente o delle nostre relazioni richiede attenzione e risposta. In questo modo, contribuiscono a plasmare la nostra consapevolezza e a guidare comportamenti adattativi di fronte a sfide e pressioni esterne.
Vediamo allora di fare qualche esempio per capire come le emozioni negative, se gestite, si rivelano utili nella nostra quotidianità.
👉 Se vuoi leggere un articolo sul tema della gestione emotiva, allora potrebbe interessarti “Emozioni: come imparare a riconoscerle per riuscire a gestirle”
Il ruolo delle emozioni negative
Sebbene possano risultare spiacevoli, le emozioni negative sono un elemento indispensabile per una vita sana, nella misura in cui forniscono un equilibrio necessario e contribuiscono allo sviluppo evolutivo dell’individuo.
L’importanza delle emozioni “negative” si manifesta attraverso due fondamentali ragioni:
Contrappunto alle emozioni positive
Intanto, in mancanza di un elemento negativo, probabilmente le emozioni cosiddette “positive” perderebbero la loro capacità di suscitare sensazioni di benessere e appagamento. È proprio attraverso il contrasto con le emozioni negative, infatti, che le emozioni positive acquisiscono significato e intensità.
Ruolo evolutivo
Le emozioni negative giocano un ruolo cruciale nell’evoluzione umana, motivandoci ad adottare comportamenti che favoriscono la sopravvivenza e stimolano la crescita personale. Questo aspetto è profondamente radicato nei nostri meccanismi evolutivi, spingendoci ad agire in modi che migliorano le nostre prospettive di sopravvivenza e contribuiscono alla nostra maturazione individuale.
Facciamo qualche esempio?
Ansia, paura, tristezza, rabbia: qual è la loro utilità
Prendendo in considerazione 4 emozioni “negative”, vediamo che:
- La paura prepara il nostro corpo a rispondere a una minaccia. Ad esempio, se stai attraversando la strada e vedi un’auto che sfreccia ad alta velocità nella tua direzione, la paura ti spinge a reagire velocemente per metterti in salvo.
- L’ansia fornisce al nostro corpo l’energia necessaria per affrontare situazioni importanti. Ad esempio, sentirti ansioso prima di un esame o un colloquio di lavoro può motivarti a prepararti e a performare al meglio.
- La tristezza può segnalare la necessità di fare una pausa e riflettere su eventi significativi della vita, come la perdita di una persona cara. Questo può aiutarti a elaborare il lutto e a riprendere in mano la tua quotidianità.
- La rabbia può essere un indicatore di ingiustizia o di violazione dei propri diritti o valori. Questa emozione può motivarti ad affrontare e risolvere i problemi o a difendere ciò che ritieni essere importante.
Queste emozioni, sebbene scomode, sono essenziali per la nostra capacità di adattarci e reagire efficacemente a situazioni che le possono innescare.
📌 Se desideri approfondire la tua comprensione delle emozioni e imparare strategie efficaci per gestirle, in Mindcenter possiamo affiancarti. Prenota qui un primo colloquio con uno dei nostri specialisti.
Gestire le emozioni negative è fondamentale per la nostra crescita personale. Esse possono condurci verso una maggiore maturità emotiva e una comprensione più profonda di noi stessi e degli altri.
In che modo le emozioni positive e quelle negative agiscono su di noi?
Le emozioni positive e negative svolgono ruoli significativi nel plasmare il nostro cervello, e va sottolineato che tali ruoli sono complementari piuttosto che competitivi. L’interazione di entrambi i tipi di emozioni è fondamentale per la nostra esperienza emotiva e cognitiva.
Per quanto riguarda le emozioni positive, è stato evidenziato che influenzano il cervello in vari modi:
- Possono migliorare le performance cognitive sollevando il nostro stato d’animo, senza le distrazioni spesso associate alle emozioni negative (Iordan & Dolcos, 2017).
- Innescano i percorsi della ricompensa cerebrale, contribuendo a ridurre i livelli di ormone dello stress e promuovendo un maggiore benessere (Ricard, Lutz, & Davidson, 2014).
- Favoriscono l’espansione dei nostri orizzonti e l’ampliamento della nostra focalizzazione mentale (Fredrickson, 2001).
D’altra parte, le emozioni negative hanno impatti distinti sul cervello:
- Agevolano l’elaborazione del conflitto emotivo, facilitando la comprensione di informazioni emotive conflittuali (Zinchenko et al., 2015).
- Contribuiscono alla gestione dei conflitti cognitivi, aiutando a comprendere informazioni cognitive contraddittorie (Kanske & Kotz, 2010; 2011).
- Riducono l’esperienza dell’empatia, fornendo una protezione contro un coinvolgimento eccessivo con gli altri, consentendoci di mantenere il focus sui nostri obiettivi (Qiao-Tasserit, Corradi-Dell’Acqua, & Vuilleumier, 2017).
Speriamo che fin qui sia tutto chiaro.
Perché è il momento di fare un passo oltre e vedere a cosa servono, più nel dettaglio, le emozioni positive.
4) Il ruolo delle emozioni positive: a cosa servono le emozioni positive
Abbiamo visto che, a differenza delle emozioni negative – che offrono vantaggi diretti e immediati in situazioni di minaccia o pericolo imminente -, le emozioni positive lavorano in modo più sottile e a lungo termine, contribuendo a costruire le fondamenta del nostro benessere nel corso del tempo.
Allora… prima di scoprire in che modo le emozioni positive ci permettono di sviluppare risorse personali estremamente utili anche sul lungo termine, ecco un elenco che racchiude ben 100 tipi di emozioni positive.
100 tipi di emozioni positive
Felicità, Gioia, Amore, Gratitudine, Soddisfazione, Eccitazione, Orgoglio, Speranza, Serenità, Allegria, Entusiasmo, Affetto, Ottimismo, Empatia, Tranquillità, Curiosità, Ammirazione, Euforia, Contentezza, Ispirazione, Fiducia, Affascinamento, Altruismo, Benevolenza, Compassione, Compiacimento, Esaltazione, Fierezza, Gentilezza, Leggerezza, Liberazione, Meraviglia, Passione, Pazienza, Riconoscenza, Rispetto, Sollievo, Cordialità, Compatimento, Tenerezza, Umiltà, Zelo, Vivacità, Armonia, Intensità, Luminosità, Motivazione, Nutrimento, Piacere, Placidezza, Rilassamento, Sicurezza interiore, Riconoscimento, Sicurezza, Solidarietà, Sorpresa, Spensieratezza, Fiorente, Stabilità, Vigore, Accettazione, Adorazione, Apertura mentale, Appagamento, Approvazione, Ardore, Beatitudine, Bellezza interiore, Benessere, Brivido, Calma, Capacità, Carità, Celebrazione, Condivisione, Consapevolezza, Consolazione, Contemplazione, Creatività, Dedizione, Devozione, Rigidità mentale, Divertimento, Dolcezza, Eccellenza, Effervescenza, Eleganza, Radiosità, Stupore, Rigenerazione, Estasi, Fervore, Festività, Complicità, Comprensione, Focalizzazione, Impegno/sopraffazione, Generosità, Flessibilità mentale, Gratificazione.
Le conoscevi tutte? 😉
Vediamo ora di fare chiarezza su come alcune di queste emozioni positive agiscono a favore del nostro benessere nel day by day.
- La gioia favorisce la creatività e il superamento dei nostri limiti.
- L’interesse ci porta a soddisfare le nostre esigenze di esplorazione aprendoci a una più ampia visione di noi stessi e del mondo.
- La gratitudine aiuta a riconoscere e apprezzare ciò che abbiamo, incoraggiando un atteggiamento positivo verso la vita.
- L’orgoglio che viviamo in seguito a successi personali ci conduce al desiderio di condivisione (promuovendo quindi le nostre relazioni sociali) e sviluppa in noi la capacità di attivarci per ottenere altri risultati positivi in futuro.
- La meraviglia espande la nostra percezione del mondo, aumenta la curiosità e il desiderio potenziando il senso di umiltà e connessione con qualcosa di più grande di noi.
- La spensieratezza può migliorare la nostra resilienza di fronte alle sfide permettendoci di affrontarle con un atteggiamento più rilassato e flessibile.
- La passione ci spinge verso obiettivi e attività che troviamo significativi e gratificanti aumentando la nostra persistenza e determinazione.
- L’armonia ci permette di affrontare i conflitti in modo costruttivo e di vivere in modo più equilibrato e soddisfatto.
- La contentezza, a sua volta, crea l’esigenza di rilassarsi e di gustarsi le circostanze della propria vita, integrandole con una nuova visione del sé e del mondo.
Alla luce di ciò che abbiamo detto fin qui, possiamo comprendere quanto sia importante vivere esperienze emotive positive, e le ricerche in questo campo sostengono che è fondamentale non soltanto viverle ma anche – e soprattutto – auto-generarle.
Quindi…cosa fare nella pratica? In Mindcenter, abbiamo creato uno strumento per aiutare le persone a generare più emozioni positive e ad aumentare la frequenza con cui esse si presentano nella propria vita, al fine di ottenere un miglioramento del proprio benessere.
Ora, quindi, tocca a te: mettiti alla prova 😉
5) Uno strumento pratico per generare emozioni positive: la Griglia delle Emozioni Positive
📌 Preferisci un video? Eccolo qui:
Come abbiamo detto in apertura di questo articolo, orientarci verso le emozioni positive non significa sforzarsi di avere solo pensieri positivi nella testa.
Le emozioni vanno innanzitutto riconosciute, e poi ricercate: non dobbiamo solo attendere che si manifestino nella nostra vita, ma attivarci per coltivarle e accrescerle nella nostra quotidianità.
Il mio consiglio è quello di partire dalla griglia delle emozioni positive che puoi avere anche tu scaricandola gratuitamente qui.
Ecco un’anteprima di questo strumento del benessere.
Come puoi notare, in questa tabella ci sono due colonne: la prima riguarda un elenco di emozioni positive, la seconda invece è dedicata ai comportamenti.
Ora, per ognuna delle emozioni che desideri provare, l’idea è scrivere e mettere in pratica almeno un’azione corrispondente che ha l’obiettivo di farti sperimentare quello stato emotivo.
Così, se vuoi sperimentare la gioia, puoi prendere in considerazione di trascorrere una serata speciale in compagnia delle persone per te più significative o celebrare con loro un grande evento.
Se desideri iniziare a coltivare la gratitudine, puoi scrivere ogni sera 3 cose che ti sono capitate e per cui ti senti grato.
Se intendi provare speranza, potresti leggere biografie di persone che, partendo da situazioni svantaggiate, sono poi riuscite a fare la differenza nella loro vita, o andare alla ricerca di storie di coloro che hanno avuto successo non prima di molti fallimenti.
Se invece vuoi sperimentare meraviglia, perché non organizzare una gita dedicata a vedere paesaggi mozzafiato? Può trattarsi di un lago, una riserva naturale, ma anche un semplice panorama. Magari puoi esplorare siti archeologici o ambienti che non hai mai visto prima.
Ancora: se senti il bisogno di provare un senso di competenza in un determinato ambito, puoi impegnarti a realizzare qualcosa di piccolo riguardante quell’area. Poniamo che tu voglia sentirti competente nel ballo: cerca su Youtube un tutorial di una coreografia semplice, poi imparane ogni giorno una parte finché arriverai ad eseguirla sulla musica senza più bisogno del tutorial.
E se invece volessi sperimentare il coraggio? In questo caso il mio consiglio è quello di iniziare a immergerti gradualmente in situazioni che ti suscitano un leggero timore, per poi rimanere in contatto con quell’emozione di paura senza fuggire, semplicemente ascoltandola. Ti scoprirai coraggioso per essere riuscito a superare da solo e indenne quel momento.
Tutto chiaro? 😉
Insomma, una volta compreso quale comportamento ti induce a sperimentare una certa emozione, cerca di ritagliarti dei momenti per metterlo in atto. Tieni presente che gli esempi di cui sopra sono solo dei suggerimenti, ma puoi essere tu per primo a trovare le attività che più fanno al caso tuo.
Non esiste infatti un comportamento più giusto di un altro, ma piuttosto infinite scelte che ben potrebbero adattarsi alla tua unicità, ai tuoi gusti e alle tue abitudini. Ciò che conta è tenere a mente che, se vogliamo vivere emozioni positive, dobbiamo andare alla loro ricerca attiva senza aspettare passivamente che ci capitino.
📌 Se desideri l’aiuto di un professionista in questo percorso, Mindcenter è a tua disposizione, per colloqui dal vivo o online. Scopri di più su come possiamo esserti d’aiuto.
Siamo quasi giunti a conclusione di questo articolo. Prima, però, una breve parentesi su come possiamo far sperimentare emozioni positive a chi ci circonda.
6) Come far provare emozioni positive agli altri
Far sperimentare emozioni positive agli altri è un aspetto fondamentale delle relazioni umane e può avere un impatto profondamente positivo sia sul nostro benessere personale che su quello delle persone intorno a noi.
Ecco 5 modi efficaci per farlo:
Ascolto attivo ed empatico
L’ascolto attivo ed empatico è uno dei modi più potenti per far sentire gli altri compresi e apprezzati. Mostra interesse genuino per ciò che dicono, evita di interromperli e cerca di capire il loro punto di vista. Questo tipo di ascolto può aiutare le persone a sentirsi valutate e rispettate.
Condivisione di complimenti e apprezzamenti sinceri
Fare complimenti sinceri e mostrare apprezzamento per gli sforzi o le qualità altrui può aumentare la loro autostima e farli sentire riconosciuti. È importante che i complimenti siano genuini e specifici, in modo che la persona capisca che hai notato veramente qualcosa di unico in lei.
Vuoi allenarti a fare apprezzamenti sinceri? Noi di Mindcenter abbiamo uno strumento anche per questo 😉
La Griglia dell’apprezzamento è ideata per migliorare la vita di coppia, ma si rivela estremamente utile nel coltivare qualsiasi tipo di relazione.
👉 Guarda questo video per scoprire come utilizzarla.
Gesti di gentilezza
Piccoli atti di gentilezza possono fare una grande differenza nell’umore di una persona. Questi possono variare dall’offrire un aiuto inaspettato, a preparare un pasto, a semplicemente inviare un messaggio di buongiorno. Questi gesti mostrano che ti prendi cura degli altri e pensi a loro. Se vuoi approfondire il tema della gentilezza, leggi questo articolo.
Incoraggiamento e supporto
Offrire incoraggiamento e supporto, specialmente nei momenti difficili, può aiutare le persone a superare le sfide e a sentirsi meno sole. Incoraggiare gli altri a perseguire i loro obiettivi e sogni o fornire un sostegno emotivo durante i tempi duri può avere un impatto significativo sulla loro felicità e resilienza.
Condivisione di esperienze positive
Condividere momenti felici, storie divertenti o esperienze positive può essere contagioso. Questo non solo crea un legame, ma aiuta anche gli altri a vedere il lato positivo delle cose e a ridere insieme. La condivisione di esperienze positive può creare ricordi felici e rafforzare le relazioni.
Al netto di questi suggerimenti, ricorda che il modo più efficace di far provare emozioni positive agli altri dipende molto dalla loro personalità e dal contesto specifico in cui vi trovate. La chiave sta nell’essere autentici e nel mostrare che ti importa sinceramente del loro benessere.
7) Conclusioni: emozioni positive in azione
La teoria dell’ampliamento e della costruzione di Barbara Fredrickson introduce un approccio rivoluzionario alle emozioni positive.
A differenza delle concezioni tradizionali che vedono le emozioni positive come semplici indicatori di salute, infatti, la teoria di Fredrickson propone qualcosa di più audace: le emozioni positive, non solo riflettono il nostro livello attuale di benessere, ma contribuiscono effettivamente a crearlo nel tempo (Fredrickson, 2001).
In altre parole, le emozioni positive diventano un motore di trasformazione nella misura in cui hanno la capacità di renderci più creativi, resilienti, maggiormente informati, socialmente integrati e in buona salute.
Questo nuovo approccio suggerisce quindi che coltivare consapevolmente emozioni positive è una chiave per sbloccare la propria crescita personale.
L’invito è pertanto quello di cercare attivamente la generazione di emozioni positive, in noi stessi e negli altri, così da orientarci verso una vita più appagante e sana.
📌 Vuoi maggior supporto per il tuo percorso verso il benessere?
Se senti il bisogno di andare più a fondo sul tema delle emozioni e della loro gestione, puoi rivolgerti ai professionisti di Mindcenter. Che tu sia alla ricerca di tecniche pratiche o di un supporto più approfondito, la mia equipe è disponibile ad aiutarti. Clicca qui per scoprire di più su Mindcenter e prenotare una consulenza.