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Conflitti interiori: cosa sono e come gestirli con successo

conflitti interiori
Ansia, Paura e Stress / Benessere Psicologico ed Emotivo / Crescita personale

Conflitti interiori: cosa sono e come gestirli con successo

🌀 Conflitti interiori: hai bisogno di capire come gestirli?  Benvenuto/a nel nostro approfondimento 📖

Ti è mai capitato di trovarti di fronte a una decisione e di sentirti “tirato/a” in direzioni opposte dai tuoi pensieri?

Oggi parliamo di un tema che riguarda tutti noi: i conflitti interiori. Quei momenti in cui, di fronte a una scelta o ad un argomento, la tua mente si riempie di voci contrastanti, lasciandoti confuso e incapace di prendere una decisione.

I conflitti interiori possono essere una grande fonte di stress e ansia, ma rappresentano anche un segnale prezioso della complessità della nostra mente e della ricchezza delle nostre emozioni.

In questo articolo, ci addentreremo nel mondo dei conflitti interiori per comprendere meglio la loro natura. Scopriremo insieme da dove originano, perché avere conflitti interiori non solo è normale, ma può addirittura essere utile. Infine, ti forniremo alcune idee pratiche per gestirli al meglio.

Pronto? Pronta? Allora partiamo.

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COSA TROVERAI IN QUESTO ARTICOLO:

  1. Dove nascono i conflitti interiori
  2. Perché avere conflitti interiori è un bene
  3. Come gestire i conflitti interiori
  4. Conclusione – Conflitti interiori: vuoi fare il prossimo passo con noi?
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1) Dove nascono i conflitti interiori

Partiamo dall’ABC: da dove nascono questi conflitti? Saperlo ci permetterà di capire meglio come gestirli.

Ecco cosa accade: nella nostra mente ci sono tanti “io” diversi.

C’è quello buono e quello cattivo, quello che aiuterebbe un’anziana ad attraversare la strada e quello che “anche no”. Quello coraggioso, che scalerebbe l’Everest domani, e quello più spaventato. Quello razionale e quello irrazionale. Ognuno di questi “io” ha le proprie idee, strategie, sentimenti, bisogni da soddisfare e aspirazioni da realizzare.

Una buona metafora per pensare a ciò che succede dentro di noi è quella del parlamento. Immaginiamo un parlamento mentale, dove i nostri “io” sono come i deputati. Ci sono i progressisti, i conservatori, i fascisti, i comunisti, i democristiani.

Quando dobbiamo affrontare un evento della vita, il nostro parlamento interiore si riunisce e inizia il dibattito. Ogni “io” cerca di convincere gli altri che le sue proposte siano migliori.

In questo modo nascono i conflitti interiori, e sono assolutamente normali.

conflitti interiori come risolverli

2) Perché avere conflitti interiori è un bene

Ma andiamo con ordine e vediamo perché avere dei conflitti interiori è normale, e anzi, perché il non averli potrebbe essere un vero pasticcio.

Abbiamo visto che il conflitto nasce da alcune parti di noi, tra loro opposte, che iniziano un dialogo.

La metafora del parlamento ci suggerisce che il dialogo tra diversi modi di vedere la realtà è fondamentale, perché rappresenta le fondamenta della democrazia e tutela il fatto che tutti i punti di vista possano essere presi in considerazione. Fuori dalla metafora, il fatto che diverse parti di noi possano esprimersi e essere ascoltate è un ingrediente importante per la nostra flessibilità mentale, cioè la nostra salute psicologica.

Proviamo a immaginare, per assurdo, di trasformare il parlamento in una dittatura. Un “io” alla Kim Jong-un, per intenderci… Non più tante voci a confrontarsi, ma una sola persona con il potere di decidere per tutti: la storia (e il presente) ci insegna che raramente questa strategia porta a qualcosa di buono e costruttivo. Allo stesso modo, se nella nostra mente non esistessero conflitti, dubbi e incertezze, potrebbe essere il segno di una dittatura psicologica, che rappresenta una rigidità mentale poco utile al nostro benessere.

Potremmo prendere decisioni in maniera più semplice, tutto sarebbe più uniforme e liscio… ma sarebbero sempre decisioni dello stesso tipo, che ci porterebbero a seguire sempre la stessa via e a ottenere sempre gli stessi risultati. Un po’ come quando sui social seguiamo solo quelli che la pensano come noi, finendo per arroccarci sulle nostre convinzioni ogni giorno di più.

Senza il contraddittorio, non si va da nessuna parte.

Tutto questo, in fine dei conti, è la fine della vita, del cambiamento, della scoperta, dell’esplorazione, della novità… la “morte” da un certo punto di vista della nostra vita psicologica.

conflitti interiori come gestirli

3) Come gestire i conflitti interiori

I conflitti interiori fanno parte della nostra esperienza quotidiana e, certo, se non gestiti bene, possono generare ansia e disagio.

Tuttavia, non sono i conflitti in sé a essere problematici, ma piuttosto l’ansia che associamo a essi e il modo in cui cerchiamo di affrontarli. Ed è proprio su questo che possiamo lavorare.

Di seguito, esploriamo alcune idee pratiche che ti aiuteranno a gestire meglio i tuoi conflitti interiori, accettando e integrando le diverse parti di te stesso.

1. Accetta i dissidenti invece di sopprimerli

La prima cosa che devi fare per gestire i conflitti interiori è imparare ad accettare i dissidenti dentro di te, piuttosto che cercare di sopprimerli.

Spesso, la nostra reazione istintiva ai conflitti interiori è quella di eliminare o mettere a tacere le voci che dissentono, sperando così di raggiungere una maggiore tranquillità mentale.

Torniamo all’esempio del parlamento interiore, dove diverse parti di te discutono e dibattono su come affrontare le situazioni della vita. Alcuni “io” sono d’accordo, mentre altri sono dissidenti.

Ora, se in un vero parlamento decidessi di eliminare chi non è d’accordo con la maggioranza, pensi che il parlamento ne trarrebbe beneficio? Probabilmente no. Anzi, lo renderebbe più povero e meno capace di rispondere alle reali esigenze del popolo. Lo stesso accade dentro di te: se cerchi di mettere a tacere una parte di te stesso, stai in realtà lottando contro te stesso.

Paradossalmente, quando nella nostra mente tutto sembra sempre eccessivamente tranquillo, senza conflitti o dubbi, potrebbe essere un segnale di allarme. Potrebbe significare che stai sopprimendo alcune parti di te che invece dovrebbero essere ascoltate.

Come farlo nel concreto?

Ad esempio, se nella tua vita lavorativa tutto scorre fin troppo liscio e non provi più emozioni alzandoti la mattina, forse è il momento di ascoltare quell’”io” un po’ “sepolto” sotto gli altri che desidera nuove sfide e stimoli.

Non limitarti, cioè, ad ascoltare la parte di te che ti suggerisce di tirare i remi in barca; dai spazio anche all’”io” che vorrebbe scalare l’Everest, alla parte di te che cerca avventura e crescita. Potresti scoprire che, trovando un compromesso tra queste due voci, puoi scalare il Monte Bianco, un obiettivo più raggiungibile che ti offre comunque soddisfazione, senza il rischio di sfracellarti cercando di raggiungere un traguardo troppo ambizioso.

 

2. Normalizzare le differenze

Un’altra cosa veramente importante che puoi fare per gestire i conflitti interiori è imparare a normalizzare le differenze che esistono all’interno della tua personalità. Ogni aspetto della tua personalità ha un ruolo e un valore.

Accettare tutti gli “io” che convivono dentro di te significa riconoscere che sei un essere umano complesso, fatto di bontà ma anche di cattiveria, di coraggio ma anche di paura, di forza ma anche di debolezza, di intelligenza ma anche di stupidità. Questi opposti sono complementari: non puoi davvero conoscere l’amore senza aver provato l’odio, non puoi capire la forza senza aver sperimentato la debolezza. Imbavagliare o ignorare una parte rischia di impoverire l’altra, facendole perdere significato.

Come puoi farlo nella pratica?

Quando ti trovi di fronte a un conflitto interiore, la prima reazione potrebbe essere quella di volerlo risolvere il più rapidamente possibile per uscire dal disagio che esso provoca. Ma invece di cercare di eliminarlo, prova a stare dentro quel conflitto, a sentirlo e a comprenderlo. Questo significa accettare la lotta che si sta svolgendo dentro di te tra due desideri o necessità opposti. Ad esempio, se ti senti diviso tra il desiderio di essere gentile e il bisogno di difenderti, riconosci che entrambi sono parte di te e hanno il loro valore.

Puoi dirti: “Ho un conflitto interiore. Ok, lo accetto. E accetto anche questo stato di nervosismo che mi crea”. Questo non significa che devi rimanere paralizzato dal conflitto, ma piuttosto che puoi riconoscerlo come parte del tuo processo interiore, senza giudicarlo negativamente.

3. Dai ordine alle voci interiori e facilita il dialogo tra di loro

Un’altra strategia utile è quella di dare ordine alle diverse voci che convivono nella tua mente, facendole dialogare tra loro con rispetto e dignità.

Riprendendo l’esempio del parlamento, invece di lasciare che queste voci si sovrappongano o si ignorino a vicenda, è importante dare a ciascuna di esse lo spazio per esprimersi.

Come puoi farlo nella pratica?

Un metodo efficace è la scrittura.

Prenditi del tempo per sederti e mettere nero su bianco i tuoi pensieri. Inizia dando voce a ciascuno dei tuoi “io”. Ad esempio, potresti cominciare con l’”io” buono e accomodante, che forse vuole fare pace e cercare soluzioni armoniose. Poi, puoi passare a dare voce all’”io” più tirchio, che potrebbe voler preservare le tue risorse o evitare rischi. Successivamente, ascolta l’”io” spaventato, che ha timori e preoccupazioni. E così via. Ogni “io” dovrebbe avere la possibilità di esporre le sue ragioni, i suoi timori e le sue speranze.

Questo esercizio ti aiuta a visualizzare chiaramente le sfaccettature della tua personalità e a comprendere meglio i pro e i contro di ciascun punto di vista. Inoltre, questo processo favorisce una forma di dialogo interno che può portare a trovare punti di mediazione tra le diverse voci. Ad esempio, l’”io” accomodante potrebbe scoprire di poter collaborare con l’”io” più tirchio per trovare una soluzione che sia sia generosa che cauta.

Insomma, attraverso questo dialogo ordinato, puoi riconciliare le diverse parti di te stesso e trovare un percorso che tenga conto delle varie esigenze, senza che una voce domini le altre.

conflitti interiori come risolverli

4) Conclusione – Conflitti interiori: vuoi fare il prossimo passo con noi?

Siamo arrivati al termine di questo breve viaggio nei conflitti interiori.

La cosa più importante, quella che ti dovresti portare a casa, è che vivere felici non significa avere una personalità compatta, unita e coerente al 100% in ogni situazione.

Anche le persone felici hanno una mente che crea conflitti, scontri e dubbi… ma sanno accettarli e gestirli. Non hai bisogno di una personalità perfettamente lineare, ma di una mente elastica che abbracci la tua complessità.

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