Emozioni: come imparare a riconoscerle per riuscire a gestirle
Ti è mai capitato di sentirti sopraffatto dalle emozioni senza sapere esattamente cosa stai provando?
Oppure di descrivere le tue emozioni con parole generiche, come “mi sento male” o “sono a disagio”, senza riuscire a definirle più precisamente?
Riconoscere e comprendere le nostre emozioni è essenziale per il nostro benessere personale e per costruire buone relazioni con gli altri. Non solo: è anche il primo, fondamentale, passo per gestirle.
In questo articolo, ti guiderò in un piccolo viaggio per imparare a riconoscere e dare un nome alle tue emozioni. Per farlo ti presenterò uno strumento pratico, la Ruota delle Emozioni, che sono sicuro ti sarà estremamente utile.
Iniziamo dunque questo viaggio alla scoperta delle sfumature del nostro vissuto emotivo, per trasformare ciò che spesso percepiamo come un turbinio confuso in un linguaggio più chiaro e comprensibile.
📌 Sospetto che tu non sia l’unico, o l’unica, a volerne sapere di più su questo argomento. Se vuoi, passa il link di questo articolo a qualcuno che potrebbe trarne beneficio.
INDICE DEI CONTENUTI
- Emozioni: quali e quante?
- Perché è fondamentale riconoscere le nostre emozioni
- La Ruota Delle Emozioni: uno strumento pratico per riconoscere ciò che provi
- Altri modi per riconoscere le emozioni
- Conclusione: verso una maggiore consapevolezza emotiva
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1) Emozioni: quali e quante sono?
👉 Se già conosci le basi e vuoi passare direttamente alle tecniche avanzate, vai al prossimo paragrafo.
Iniziamo con qualche brevissima informazione generale. Non mi soffermerò molto su questo punto, ma mi preme trasmetterti alcuni concetti di base.
Innanzitutto, cosa sono le emozioni?
Le emozioni sono esperienze interiori che si manifestano in reazione a stimoli esterni (come le interazioni con altre persone o eventi ambientali) o interni (come i pensieri o i ricordi).
Hanno diverse componenti:
- Componente fisiologica: le emozioni si accompagnano a cambiamenti fisiologici nel nostro corpo. Ne sono un esempio le variazioni nella frequenza cardiaca, la sudorazione, il pallore o il rossore, il tremore e altri segnali che il nostro corpo ci invia quando viviamo un’emozione.
- Componente cognitiva: si riferisce a pensieri e valutazioni che accompagnano un’emozione, ad esempio: “Questo è pericoloso” o “Sono innamorato” o ancora “Questa cosa mi ha ferito”.
- Componente comportamentale: include le azioni o espressioni visibili correlate alle emozioni, come sorridere, piangere, aggredire, fuggire e moltissime altre.
- Componente soggettiva: si riferisce alla reazione individuale alle emozioni, che varia in base alle esperienze passate e alla personalità.
Se volessimo dare una sorta di classificazione alle nostre emozioni, potremmo dividerle in due categorie principali: le emozioni “di base” o “primarie”, e quelle “secondarie” o “complesse”. Vediamo subito la loro differenza.
Le emozioni di base
In psicologia c’è un certo consenso generale nel parlare di 6 emozioni di base o primarie. Ecco quali sono:
- paura
- rabbia
- tristezza
- disgusto
- sorpresa
- gioia
Le emozioni di base sono innate, cioè sono inscritte nella nostra biologia e le proviamo fin dalla più tenera età. Inoltre sono universali, ossia vengono sperimentate in modo identico ai quattro angoli del globo.
Infine, le emozioni di base ci accomunano agli altri mammiferi. Chi ha un cane può ben capire quello che sto dicendo pensando a quando scodinzola di gioia quando vede il padrone, ringhia di rabbia quando il suo territorio è messo in discussione o mostra paura quando si sente minacciato.
Le emozioni complesse
Accanto alle emozioni di base o primarie ce ne sono però altre che possiamo definire “secondarie” o “complesse”.
Sono quelle che si originano dalla combinazione delle emozioni primarie o di altre emozioni secondarie tra loro, sono appannaggio dell’essere umano e si sviluppano con la crescita della persona e con l’interazione con il mondo sociale.
Tra queste possiamo annoverare, ad esempio, il senso di colpa, il rimpianto, la speranza, la vergogna, la gelosia, la nostalgia e altre centinaia e centinaia di sfumature emotive che colorano le nostre esperienze di ogni giorno.
2) Perché è fondamentale riconoscere le nostre emozioni
👉 Ecco il cuore dell’articolo: perchè è vitale sapere esattamente cosa proviamo?
Quando parliamo di emozioni, la prima e più importante cosa da fare è riconoscerle, ossia capire che tipo di sfumatura emotiva stiamo provando in un determinato momento.
Insomma: cos’è quella cosa lì che senti dentro di te? Riesci a metterla a fuoco, a darle un nome?
A prima vista, potrebbe sembrare un’attività banale, ma la realtà è ben diversa: molte persone descrivono le proprie esperienze emotive in maniera vaga, ricorrendo a pochi termini generici.
“Mi sento male”.
“Mi sento bene”.
“Sono arrabbiato”.
“Sono triste”.
“Mi sento in ansia”.
E poco di più. Termini così ampi da poter nascondere una miriade di sfumature più precise.
Questo è un problema: saper riconoscere e dare un nome alle nostre emozioni in maniera fine e precisa è fondamentale. Tale abilità è nota come “granularità emotiva”. Le persone con alta granularità emotiva sono in grado di distinguere le varie emozioni che provano e anche di discriminare tra emozioni simili ma diverse. Questo le rende più attrezzate per gestire le loro reazioni in modo appropriato e specifico.
Saper riconoscere finemente quello che proviamo ci apre le porte a una migliore autocomprensione e gestione del nostro mondo interiore, influenzando positivamente il nostro benessere e le nostre interazioni sociali. Andiamo ora a esplorare i quattro principali motivi per cui è così importante.
Ottenere informazioni preziose sul mondo interno e esterno
Il primo motivo per cui è importante riconoscere e dare un nome preciso a ciò che proviamo è che le emozioni contengono dei dati. Dati importantissimi che dobbiamo conoscere.
Le nostre emozioni ci parlano di noi, dei nostri bisogni, valori, obiettivi, idee.
In che senso? Ti faccio qualche esempio.
Quando vibri di felicità, forse un tuo desiderio è in procinto di realizzarsi. Se hai paura, probabilmente sta venendo minacciato qualcosa per te importante. Quando ti arrabbi per un torto subìto, probabilmente c’è un tuo valore guida che è stato violato. Se ti senti in colpa, forse hai avuto un comportamento contrario alla tua morale.
Insomma, le emozioni sono una sorta di bussola che ci guida nella vita.
Non saperle identificare è un po’come giocare a mosca cieca: come puoi capire dove stai andando?
Come puoi notare dall’elenco che ti ho appenata fatto, anche le emozioni che percepiamo come “spiacevoli” (come la rabbia, il senso di colpa, la paura e via dicendo) contengono informazioni preziosissime per muoverci nel mondo.
Ecco perché sono assolutamente contrario a chiamare queste emozioni “negative”. Se etichetti qualcosa come negativo, infatti, ti verrà spontaneo evitarlo, combatterlo, tenerlo lontano da te. Ma se combatti un’emozione, stai facendo la guerra ad una parte di te preziosa.
Le emozioni non sono mai negative o sbagliate, sono sempre vere e giuste.
Quello che può essere sbagliato è il come decidiamo di reagire ad esse, se in modo funzionale o disfunzionale per noi e per le persone che ci stanno intorno. Ma le emozioni in sé sono sempre “giuste”, e noi dobbiamo imparare a connetterci con loro e ascoltarle per comprendere quanto di buono ci stanno comunicando.
Affrontare i problemi e le sfide della vita con maggiore efficacia
Il secondo motivo per cui dobbiamo imparare a riconoscere e a dare un nome preciso alle emozioni che proviamo è che saperlo fare ci aiuta ad affrontare più efficacemente i problemi emotivi e le sfide della vita.
Mi spiego meglio: se l’unico concetto di emozione che ho per descrivere una sensazione negativa è “mi sento giù”, come dicevamo all’inizio, magari ricorrerò a un bel superalcolico per “tirarmi sù”.
Ma se invece sono in grado di distinguere il generico “mi sento male” dal più specifico “mi sento solo”, allora sarò maggiormente in grado di affrontare il problema in modo mirato: se mi sento solo, allora chiamo un amico.
Ci hai mai pensato?
Quando invece che dire “sono a disagio”, sarai in grado di distinguere tra arrabbiato, appesantito, allarmato, sconvolto, mortificato, risentito, spaventato, invidioso, addolorato, malinconico… allora il tuo cervello avrà molte più opzioni per predire, categorizzare e percepire quello che stai provando. E quindi mettere a terra la giusta risposta per poterlo affrontare e gestire.
Insomma, il nostro cervello riesce a gestire un’emozione nella misura in cui sa di cosa si tratta. Obbedisce alla regola: “per domarlo devi nominarlo”.
Tanto più finemente riusciamo a distinguere quello che sentiamo, tanto più saremo in grado di gestire le emozioni che proviamo.
ll legame tra riconoscimento delle emozioni e salute psicofisica
Il terzo motivo per cui dobbiamo imparare a riconoscere e dettagliare il nostro vissuto emotivo ha a che fare con la nostra salute psicofisica.
In psicologia esiste una condizione, l’alessitimia, che comporta appunto una difficoltà nel riconoscere e descrivere i propri stati emotivi. Il termine deriva dal greco: a (mancanza), lexis (parola), thymos (emozione), dunque: “mancanza di parole per le emozioni”.
La ricerca mostra che l’alessitimia correla innanzitutto con un maggior rischio di sperimentare sintomi o patologie psicosomatiche (come asma, gastriti, coliti, malattie dermatologiche, etc). Quello che succede è che la sofferenza emotiva (che a causa di una difficoltà di autoconsapevolezza emotiva non viene riconosciuta, nominata e espressa a parole), si esprime appunto attraverso il corpo. Non riconoscere le proprie emozioni predispone dunque a “somatizzare”.
Dall’altra parte l’alessitimia è spesso presente in persone che soffrono di disturbi psichici, come disturbi alimentari, abuso di sostanze, depressione e alcuni disturbi d’ansia.
Insomma: minor consapevolezza, minor salute a livello psicofisico.
Emozioni e relazioni interpersonali
Il quarto e ultimo motivo è relativo alla qualità delle nostre relazioni.
Identificare e comprendere le proprie emozioni consente di comunicarle agli altri con maggiore chiarezza. Ad esempio, invece di dire “mi sento male”, potresti dire “mi sento trascurato”. Questa precisione fornisce alle persone intorno a te una comprensione molto più chiara di ciò che stai vivendo, permettendo loro di rispondere in modo più accurato ed empatico.
Quando siamo in grado di esprimere esattamente come ci sentiamo, riduciamo anche la possibilità di malintesi. Se dici a un amico che sei “arrabbiato” quando in realtà ti senti “deluso”, la risposta potrebbe non essere quella che ti aspetti o di cui hai bisogno. Riconoscere e nominare l’emozione correttamente aiuta a creare un’interazione più fluida e sincera.
Infine, riconoscere precisamente e poi condividere le proprie emozioni può rafforzare il legame emotivo con gli altri. Quando mostri vulnerabilità e sincerità nel condividere le tue emozioni, puoi creare un legame più forte e una maggiore intimità. Ovviamente, i tuoi progressi nella valorizzazione e nella comprensione delle tue emozioni affinano anche la tua capacità di riconoscere le emozioni altrui, andando ad aumentare la tua empatia.
3) La Ruota Delle Emozioni: uno strumento pratico per riconoscere ciò che provi
👉 Se hai tempo solo per una sezione, leggi questa: la tua guida passo-passo su come utilizzare la Ruota delle Emozioni.
A partire da queste premesse, oggi ti voglio presentare uno strumento pratico, semplice ma potentissimo per aiutarti proprio a questo scopo: identificare precisamente le emozioni che provi.
Questo strumento è la Ruota delle Emozioni.
L’ho realizzata nella sua versione italiana con gli psicologi di Mindcenter, il mio centro di psicologia, psicoterapia e coaching.
Come ti aiuta la Ruota delle Emozioni?
Ti aiuta andando ad ampliare il tuo vocabolario emotivo, offrendoti cioè un ampio ventaglio di emozioni tra le quali interrogarti per trovare quella che stai vivendo in un preciso momento. Questo ti porterà ad aumentare esponenzialmente la tua granularità emotiva e dunque le tue abilità di “leggerti dentro”, con tutti i vantaggi che questo comporta.
Accortezze d’uso
Prima di addentrarci nell’uso della Ruota delle Emozioni, devo condividere con te alcune accortezze che ti raccomando di adottare quando ti troverai a utilizzare questo strumento.
- Per prima cosa devi sapere che nella Ruota non ci sono tutti i possibili sentimenti ed emozioni del mondo. Però è un’ottima guida e punto di partenza per riflettere e descrivere più finemente le tue esperienze emotive.
- Altra cosa da sapere è che è possibile sperimentare diverse emozioni allo stesso tempo. Le emozioni e i sentimenti nella Ruota non si escludono a vicenda, ma possono esistere in molte combinazioni, anche piacevoli e spiacevoli allo stesso tempo. Più riusciamo a dettagliare in modo fine quello che stiamo provando, anche nelle sue contraddizioni, meglio è. Ad esempio, potrei sentirmi allo stesso tempo arrabbiato nei confronti del mio partner, ma anche in colpa. Nello stesso tempo potrei anche provare amore nei suoi confronti. Riconoscere l’intera gamma e la complessità delle emozioni che provi in un determinato momento è segno di maturità emotiva e ti permette di comprendere meglio la situazione e di agire con maggiore consapevolezza.
- Un ultimo disclaimer è che la Ruota non va usata per sostituire delle emozioni con altre o per evitare con maggiore cura quelle che ci fanno soffrire. Cioè non è che se mi scopro “impaurito” o “deluso”, allora mi devo attivare per cercare di essere più “ispirato” o “speranzoso”. Al contrario la ruota vuole farti prendere consapevolezza di alcune sfumature emotive che magari tendi a non vedere, perché tu poi possa dare loro il giusto spazio e attenzione. Se ti scopri “triste”, ad esempio, è meglio permettere alla tristezza di essere presente invece che farle la guerra o sostituirla con pensieri gioiosi. Lo ripeto: non dobbiamo contrastare i nostri vissuti, ma connetterci a loro.
📌 Se preferisci un video, eccolo qui:
Come usare la Ruota delle Emozioni nella quotidianità
Bene, ora che hai chiaro tutte le informazioni preliminari, possiamo entrare nel merito dell’uso della Ruota.
Come puoi vedere dall’immagine, la Ruota organizza 72 sentimenti in una specie di torta, e li suddivide in 6 gruppi che riprendono le 6 emozioni primarie che abbiamo visto all’inizio:
- triste
- spaventato
- arrabbiato
- felice
- sorpreso
- disgustato
Quello che devi fare quando vivi un’emozione è guardare la Ruota e cercare di collocarti al suo interno.
Cosa stai provando?
Esempio pratico: ti senti triste.
Ok, ma “triste” come? Triste perché ti senti solo? O triste perché ti senti impotente? O magari entrambe le cose?
Perché se capisci che ti senti solo, allora – come dicevamo prima – puoi alzare la cornetta e chiamare un amico. Se invece capisci che ti senti impotente, allora puoi riflettere su come mai ti senti in quel modo e come puoi eventualmente riacquisire un po’ del potere che senti di avere perduto.
Quindi, io la uso cosi: parto dal cerchio interno e mi chiedi: come mi sento? Ad esempio: triste. Poi esploro le fasce esterne dello spicchio della tristezza per capire quale tipo specifico di tristezza sto provando. E mi accorgo ad esempio che mi sento ignorato. Quindi, a seconda di quello che ha senso fare, affronto chi mi ignora o magari cerco di fare qualcosa per riguadagnare l’attenzione di chi mi ignora.
Oppure ogni tanto mi funziona l’opposto: parto dall’esterno e mi riconosco nell’essere stato magari inadeguato, e da lì comprendo che questa mia inadeguatezza affonda le radici nell’insicurezza e nell’essere spaventato, quindi nel mondo della paura. Quindi è la paura l’emozione con cui devo fare i conti, che devo affrontare e, se possibile, gestire.
E tu come ti senti? Esempi pratici
Facciamo altri esempi.
Magari ti senti spaventato. Ma in che modo? Sei spaventato perché ti senti minacciato? O forse perché sei ansioso? Se capisci di essere ansioso potresti decidere di praticare tecniche di respirazione profonda o meditazione. Se invece capisci di sentirti minacciato, potresti cercare situazioni o persone che ti diano sicurezza e comfort.
Ti senti felice. Ma qual è la sfumatura precisa di questa felicità? Ti senti soddisfatto per qualcosa che hai fatto? O forse sei grato per un bene ricevuto o una persona nella tua vita? Riconoscere la soddisfazione può essere un impulso per continuare a perseguire i tuoi obiettivi con rinnovato impegno. Se, invece, identifichi un sentimento di gratitudine, potresti scegliere di esprimere questa emozione, magari scrivendo una lettera di ringraziamento.
Oppure ti trovi a sentirti sorpreso. Ma in quale direzione va questa sorpresa? Ti senti perplesso da qualcosa? O forse meravigliato da qualcosa di bello? Se ti riconosci nella perplessità, potresti cercare ulteriori informazioni per capire meglio la situazione. Se sei meravigliato, potresti decidere di immergerti completamente nell’esperienza o, magari, di condividerla con gli altri.
Insomma, la Ruota delle Emozioni è uno strumento estremamente utile per diventare più consapevoli delle proprie emozioni e per imparare a gestirle meglio. Identificare e nominare un’emozione è il primo passo verso la sua gestione efficace.
📌 Stai trovando utile questo strumento? Scarica qui la Ruota delle Emozioni.
4 modi per usare la Ruota delle Emozioni
La Ruota delle Emozioni può aiutarti veramente tanto a mettere a fuoco le tue emozioni, affinare la tua consapevolezza di te stesso e migliorare il tuo benessere psicologico.
Ci sono in particolare 4 modi per utilizzare la ruota.
In diretta
È il modo che abbiamo appena analiazzato. Dopo una bella conversazione con un amico senti uno stato di gioia generale. Prendi la Ruota e ti chiedi “che tipo di gioia sto vivendo in questo momento?”. E ti rendi conto che questa sensazione può essere meglio descritta come eccitazione, o creatività, o allegria, etc.
A fine giornata
Ti prendi un momento per guardare la ruota e ti chiedi “Cosa ho sperimentato oggi?”. Forse ti sei sentito colpevole. Quando trovi “colpevole” sulla fascia centrale della ruota, puoi vedere che il sentimento associato (più vicino al centro) è “triste”, e il sentimento più specifico (sulla fascia esterna) è “pentito”. Questi sono ottimi spunti per scavare nel tuo vissuto e dettagliarlo sempre di più. Perché sono pentito? Forse per aver dimenticato qualcosa che avevo promesso di fare? Cosa posso fare adesso per rimediare alla cosa? Questo non solo ti aiuta a diventare più sintonizzato con te stesso e mettere in atto azioni più efficaci, ma può anche portare a una maggiore autocomprensione a lungo termine.
A lungo termine
Per esempio, forse ti sei sentito triste all’interno della tua relazione sentimentale negli ultimi mesi. Andando al nucleo del sentimento “tristezza”, sulla fascia interna della Ruota nella sezione “triste”, puoi guardare le due fasce esterne per i sentimenti associati e cercare di svelare le emozioni più dettagliate e le sfumature che stai vivendo. Potresti concludere che ti senti più precisamente deluso. Oppure abbandonato. O magari tutte e due. Capirlo è un ottimo punto di partenza per intraprendere di conseguenza azioni specifiche più efficaci nel rapporto con il tuo partner.
In momenti di stress o conflitto
Un altro momento ideale per utilizzare la Ruota delle Emozioni è durante situazioni stressanti o conflittuali. Invece di reagire impulsivamente, puoi fare una pausa e consultare la Ruota. Chiediti: “Qual è la mia emozione principale in questo momento? E quali sono le sfumature di quest’emozione?”. Questa pratica ti aiuta a reagire in modo più ponderato, poiché hai una comprensione più profonda di ciò che stai effettivamente provando.
Contesti d’uso della Ruota delle Emozioni
La Ruota delle Emozioni può essere utilizzata in diversi contesti. Finora abbiamo esplorato l’uso nel contesto “personale”. Vediamone di seguito altri:
Sviluppo professionale
Nell’ambito professionale, la Ruota delle Emozioni può aiutarti a decifrare le emozioni che sperimenti durante le riunioni, le presentazioni o quando ricevi un feedback. Ad esempio, se ricevi un feedback che ti fa sentire “a disagio”, potresti esplorare più a fondo usando la Ruota e scoprire ad esempio che ti senti “insicuro”. Questa consapevolezza può guidarti a cercare formazione o supporto per affrontare specifiche insicurezze legate al tuo lavoro.
Pedagogia e istruzione
Se sei un insegnante, la Ruota delle Emozioni può essere utilizzata come strumento educativo per aiutare gli studenti a identificare e esprimere le loro emozioni. Attraverso attività strutturate, si può stimolare la consapevolezza dei giovani sui loro stati d’animo, promuovendo un clima più attento alle dinamiche emotive individuali e collettive.
Psicoterapia
I terapeuti possono utilizzare la Ruota per accompagnare i propri pazienti a identificare e comprendere meglio le loro emozioni. In Mindcenter la integriamo frequentemente nei nostri percorsi, non solo per aiutare le persone a riconoscere e verbalizzare i propri stati d’animo, ma anche come passo fondamentale nel processo di cura, favorendo una maggiore autoconsapevolezza e promuovendo strategie di coping più efficaci.
Comunicazione Interpersonale
La Ruota delle Emozioni può essere usata come strumento per facilitare la comunicazione nelle relazioni. Ad esempio, se hai una discussione con un amico e trovi difficile esprimere come ti senti, potresti usare la Ruota per aiutarti a identificare e comunicare le tue emozioni. Questo può aiutare a ridurre i malintesi e a costruire una connessione emotiva più profonda con gli altri.
Insomma, la Ruota delle Emozioni è uno strumento estremamente versatile, che offre molte possibilità per accrescere la comprensione e la gestione delle proprie emozioni. La chiave è usarla in modo regolare, almeno all’inizio, dando attenzione e dignità a ogni sentimento che emerge.
4) Altri modi per riconoscere le proprie emozioni
Oltre alla Ruota delle Emozioni, ci sono altre pratiche che possono aiutarci nel percorso di riconoscimento delle nostre emozioni. Eccone alcune:
Introspezione
Porsi spesso domande introspettive, ad esempio “Come mi sento ora?” o “Cosa ha scatenato in me questa emozione?”, ci aiuta a esplorare a fondo il nostro mondo interiore e sviluppare la nostra consapevolezza emotiva.
Lettura di romanzi
Immergersi nelle pagine di un libro è un ottimo modo per migliorare la comprensione delle proprie emozioni e sviluppare la propria empatia. La lettura delle descrizioni dettagliate delle emozioni dei personaggi permette di espandere il proprio vocabolario emotivo e, attraverso l’identificazione con i personaggi, di riconoscere e comprendere meglio le proprie emozioni.
Diario delle emozioni
Scrivere un diario aiuta moltissimo a prendere confidenza con le proprie emozioni. In particolare può essere utile a esprimere i nostri vissuti emotivi, dar loro un nome, riflettere su di essi, comprenderli e anche elaborarli.
Mindfulness e meditazione
Queste pratiche aiutano a focalizzare l’attenzione sul momento presente, permettendo di osservare i propri pensieri e sentimenti senza giudizio. Questo può portare a una maggiore consapevolezza delle proprie emozioni, oltre che a una migliore regolazione emotiva.
Arte e attività creative
L’espressione artistica, che si tratti di disegno, pittura, scrittura, musica o danza, può aiutare a esprimere le nostre emozioni, anche quelle che possono essere più difficili da verbalizzare, promuovendo anche un miglior riconoscimento.
Feedback del corpo
Le emozioni si esprimono attraverso il corpo. Essere attenti alle proprie risposte fisiche, come il battito cardiaco, la tensione muscolare, o il respiro, può offrire indizi preziosissimi sulle emozioni sottostanti.
Terapia
La terapia offre un contesto sicuro e privo di giudizio dove esplorare senza timore le proprie emozioni. Prendersi uno spazio regolare da dedicare a sé stessi, con la guida di un professionista, promuove l’espressione libera di pensieri e sentimenti, affinando la consapevolezza emotiva e sviluppando un linguaggio interiore sempre più chiaro e articolato.
Ogni persona può avere modi unici e personali di connettersi con le proprie emozioni, e può essere utile esplorare diversi metodi per scoprire cosa funziona meglio a livello individuale.
📌 Seguici su @mindcenter.it o ascolta il nostro podcast Mindcast per approfondimenti e consigli pratici sul mondo delle emozioni.
5) Conclusione: verso una maggior consapevolezza emotiva
E con questo, si conclude il nostro viaggio tra le emozioni.
Spero di averti fatto comprendere l’importanza di vedere le emozioni (anche quelle spiacevoli) come una parte vitale della nostra personalità e di scegliere di non combatterle, ma di connetterti con loro.
La Ruota delle Emozioni può aiutarti a farlo: puoi stamparla, appenderla dove puoi vederla regolarmente (in casa o magari in ufficio), o salvarla sul telefono per consultarla all’occorrenza. Affronta le tue emozioni con curiosità. Usa la Ruota per identificarle correttamente e nominarle. Questo semplice esercizio, se praticato regolarmente, può davvero trasformare radicalmente il tuo rapporto con te stesso e con gli altri.