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Attacchi di panico: sintomi, cause e terapie

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Disturbi e Sintomi Psicologici

Attacchi di panico: sintomi, cause e terapie

Attacchi di panico: ecco la nostra guida 📚 

L’esperienza del panico

Immagina di essere al volante, di ritorno dal lavoro. La routine sembra scorrere come sempre, quando improvvisamente, senza nessuna ragione, vieni sopraffatto un’ondata di intenso terrore. Una sensazione di pericolo acuto e pervasivo ti assale, un timore irrazionale di morte imminente, di stare per impazzire o per perdere il controllo.

Senza alcun preavviso, inizi ad avere la tachicardia, cominci a sudare, la respirazione diventa affannosa. Potresti avvertire la nausea e sentire il corpo tremare. Sconvolto, fermi l’auto a lato della strada senza sapere se sarai in grado di proseguire il viaggio.

Dopo circa una decina di minuti, l’intensità di queste sensazioni inizia a decrescere, lasciandoti però impaurito per quanto successo e fortemente provato. Ti trovi a domandarti cosa sia appena accaduto, sentendoti estremamente vulnerabile e scosso.

L’attacco di panico e l’origine del termine “panico”

Questo scenario, drammatico per chi lo vive ma non raro, descrive un attacco di panico. Contrariamente a quanto si possa pensare, un attacco di panico non è semplicemente un momento di ansia acuta, ma un’esperienza destabilizzante, che va oltre la normale percezione di paura.

Il termine ‘panico’ ha origini antiche e deriva dal dio greco Pan, una divinità dall’aspetto per metà umano e per metà di caprone. Si narra che questa divinità apparisse improvvisamente sul cammino dei viandanti, seminando terrore con le sue urla raccapriccianti, per poi scomparire. Nonostante la relativa brevità di queste apparizioni, chi lo incontrava ne restava profondamente scosso.

Nelle prossime righe, ci immergeremo nel mondo degli attacchi di panico e del disturbo di panico, esplorandone sintomi, cause e trattamenti.

INDICE DEI CONTENUTI

  1. Sintomi e manifestazioni degli attacchi di panico
  2. Il disturbo di panico: oltre gli attacchi
  3. Le cause degli attacchi di panico: un intreccio di genetica, ambiente e aspetti psicologici
  4. La diagnosi del disturbo da attacchi di panico
  5. Il trattamento degli attacchi di panico: percorsi di guarigione
  6. Conclusioni: vuoi fare il prossimo passo con noi?
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1) Sintomi e manifestazioni degli attacchi di panico

Che cos’è un attacco di panico?

L’attacco di panico si può descrivere come un periodo limitato nel tempo di paura molto intensa accompagnata una serie di sintomi fisici e cognitivi. Questi episodi possono essere improvvisi e estremamente angoscianti, portando chi li sperimenta a sentirsi sopraffatto e fortemente impotente.

I sintomi dell’attacco di panico

Durante un attacco di panico, una persona può sperimentare una vasta gamma di sintomi fisici, tra cui:

  • Palpitazioni e tachicardia;
  • Sudorazione;
  • Tremori;
  • Sensazione di soffocamento o mancanza d’aria;
  • Dolore o fastidio al petto;
  • Nausea o disturbi gastrointestinali;
  • Sensazione di vertigine, testa leggera o svenimento;
  • Brividi o vampate di calore:
  • Sensazione di formicolio o intorpidimento.

Accanto ad essi, possono comparire vissuti sensoriali quali la derealizzazione (ossia pensare che ciò che si vede o sente non sia reale)e la depersonalizzazione (ossia sensazione di essere distaccati da se stessi).

Inoltre, sono presenti sintomi cognitivi molto caratteristici e altrettanto intensi quali:

  • la paura di morire;
  • paura di perdere il controllo;
  • paura di impazzire.

Non è necessario che durante un attacco siano presenti tutti questi sintomi: la “presentazione” del panico varia da persona e persona.

Durata degli attacchi

Solitamente gli attacchi di panico raggiungono il loro picco massimo entro 10 minuti dall’inizio, poi iniziano a scemare. Talvolta, tuttavia, possono durare anche più a lungo. Sebbene estremamente spiacevoli, è importante sapere che non sono pericolosi dal punto di vista medico.

Tipi di attacchi di panico

Possiamo distinguere almeno due tipologie di attacchi di panico.

  1. Attacchi di panico inaspettati: sono attacchi di panico senza motivo. Compaiono in assenza di uno stimolo scatenante, ossia a “ciel sereno” nella vita di una persona.
  2. Attacchi di panico causati dalla situazione: si manifestano dopo l’esposizione ad un fattore scatenante specifico, come ad esempio trovarsi davanti un ragno se si ha la fobia dei ragni.

 

2) Il disturbo di panico: oltre gli attacchi

Si stima che circa il 30% delle persone abbia sperimentato nel corso della vita almeno un attacco di panico. Tuttavia questo non è sufficiente per diagnosticare un disturbo di panico.

Affinché si possa diagnosticare un disturbo di panico è necessaria la presenza di attacchi di panico inaspettati (quindi non connessi a uno stimolo scatenante), ricorrenti, accompagnati dalla preoccupazione persistente di averne altri.

Tra le manifestazioni più invalidanti del disturbo, oltre agli attacchi di panico, ci sono infatti l’ansia anticipatoria e l’evitamento. Una volta avuto un attacco (o più), la persona sviluppa la paura di averne altri, vivendo nel costante allarme che questo possa accadere, ed evitando luoghi o situazioni che in precedenza li avevano scatenati.

Agorafobia e disturbo di panico

Quando al disturbo di panico si aggiunge anche l’agorafobia, la situazione può diventare ancora più complessa. La persona teme, e quindi evita, anche luoghi e situazioni in cui potrebbe essere difficile allontanarsi o ricevere aiuto nel caso si verifichi un nuovo attacco (ad esempio luoghi affollati, spazi aperti quali piazze, o luoghi chiusi), rischiando di restringere ulteriormente la sua vita.

La persona può iniziare a evitare luoghi o situazioni in cui teme potrebbe essere difficile allontanarsi o ricevere aiuto nel caso si verifichi un nuovo attacco (ad esempio luoghi affollati, spazi aperti quali piazze, o luoghi chiusi), rischiando di restringere ulteriormente le sue attività quotidiane e la libertà personale.

attacchi di panico paura intensa

3) Le cause degli attacchi di panico: un intreccio di genetica, ambiente e aspetti psicologici

L’eziologia del disturbo di panico è complessa e multifattoriale.

I fattori che contribuiscono allo sviluppo di questo disturbo sono vari e interconnessi, e spaziano da elementi genetici a influenze ambientali e psicologiche.

Predisposizione genetica

Innanzitutto, è importante riconoscere l’esistenza di una certa predisposizione genetica.

Studi hanno dimostrato che i parenti di primo grado di persone con disturbo di panico hanno un rischio aumentato, rispetto a chi non ha questa parentela, di sviluppare la stessa condizione.

È importante sottolineare che avere un familiare con il disturbo di panico non significa che si svilupperà il disturbo. Allo stesso modo, l’assenza di una storia familiare del disturbo non elimina completamente il rischio di svilupparlo. Questa comprensione aiuta a mettere in prospettiva il ruolo della genetica, evidenziando la co-occorrenza di altri fattori (ambientali e psicologici) nella genesi del disturbo.

Fattori ambientali

Per quanto riguarda i fattori ambientale, gli eventi di vita stressanti sembrano giocare un ruolo importante come fattori di rischio.

Cambiamenti significativi nella vita di una persona, come un trasferimento, la perdita di una persona cara o una malattia, possono anticipare l’esordio del disturbo. Allo stesso modo, eventi di natura traumatica, come essere stati vittime di abusi o la separazione da figure di riferimento durante l’infanzia, possono lasciare un’impronta profonda che predispone al disturbo di panico.

Componente psicologica

Infine, occorre menzionare l’importanza dei fattori psicologici.

Ad esempio, un temperamento ansioso o la tendenza a sperimentare frequentemente intense emozioni spiacevoli (come tristezza e paura) in risposta allo stress, può aumentare il rischio di sviluppare il disturbo.

4) Diagnosi del disturbo da attacchi di panico

📌 Disclaimer importante: le informazioni condivise in questo paragrafo hanno uno scopo puramente informativo e educativo. L’articolo, ovviamente, non sostituisce in alcun modo la consulenza, la diagnosi o il trattamento da parte di uno specialista. Se pensi di soffrire di disturbo di panico o di qualsiasi altro disturbo psicologico, è essenziale rivolgerti a un professionista.

Il disturbo di panico è classificato all’interno del DSM (il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) fra i disturbi d’ansia e viene diagnosticato secondo criteri specifici.

Tuttavia, lo ripetiamo, la diagnosi non può e non deve essere effettuata basandosi esclusivamente sulla lettura dei criteri diagnostici, e tanto meno tramite una auto-diagnosi da parte di un non-professionista.

La diagnosi va effettuata da professionisti, che possono valutare accuratamente tutti i sintomi e le circostanze. Questo processo include colloqui clinici, la valutazione della storia personale e familiare della persona e, in alcuni casi, strumenti testistici e anche esami fisici per escludere cause mediche.

Per questo motivo, in questo articolo non forniremo un elenco dettagliato dei criteri diagnostici, ma ci limiteremo a dare qualche informazione generale, con l’intento di sensibilizzare e informare.

Criteri generali di diagnosi

Senza entrare nei dettagli specifici, possiamo dire i criteri per diagnosticare il disturbo da attacchi di panico includono:

  • la presenza di attacchi di panico inaspettati e ricorrenti;
  • una preoccupazione persistente di avere altri attacchi;
  • una modificazione del comportamento della persona in senso disfunzionale in risposta agli attacchi, come l’evitamento di situazioni che si teme possano scatenarne altri.
Esclusione di altre cause

Un aspetto importante nella diagnosi del disturbo di panico è escludere che gli attacchi siano attribuibili agli effetti di sostanze o a condizioni mediche generali. Inoltre, è importante escludere che i sintomi siano meglio spiegabili da altri disturbi psicologici.

Distinzione dagli attacchi d’ansia

È importante anche differenziare gli attacchi di panico dagli attacchi d’ansia. Mentre l’ansia può essere scatenata da stimoli specifici e tende a durare più a lungo, gli attacchi di panico sono di solito inaspettati, hanno breve durata, ma di intensità nettamente superiore.

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5) Trattamento degli attacchi di panico: percorsi di guarigione

La possibilità di trattamento efficace

Innanzitutto è fondamentale sapere che gli attacchi di panico possono essere trattati con successo attraverso la psicoterapia.

Soprattutto quando la sintomatologia è fortemente invalidante, il trattamento può includere l’uso di farmaci, ma è essenziale che questo venga sempre integrato da un lavoro psicologico.

La psicoterapia degli attacchi di panico

La psicoterapia gioca un ruolo fondamentale nel trattamento degli attacchi di panico.

Cosa succede in terapia?

In terapia verrai intanto aiutato a gestire meglio i sintomi dell’ansia, sia quelli fisici che quelli psicologici. Si lavorerà poi sulle idee e sui comportamenti che sostengono e peggiorano il problema. Verrai inoltre aiutato a ridurre i comportamenti di evitamento e a riacquisire gradualmente lo spazio di vita che era stato sacrificato a causa del disturbo.

Inoltre, con il terapeuta si lavorerà sul “perché” arrivano gli attacchi.

Gli attacchi di panico possono essere “la spia luminosa” di un malessere emotivo più generale. Ad esempio possono comparire in momenti di cambiamento e messa in discussione della persona (come il passaggio all’età adulta o durante la “mezza età””), oppure in periodi particolarmente critici nella vita dell’individuo, rispetto a se stesso o al proprio contesto relazionale. In tali casi è di questi temi, relativi al panorama interiore dell’individuo, che è necessario prendersi cura con lo psicologo.

Tutto il lavoro sarà finalizzato non solo a guarire dagli attacchi ma anche a portare la tua vita ad un livello migliore rispetto a quando gli attacchi sono arrivati.

Un percorso personalizzato

Insomma, come spesso sottolineiamo qui in Mindcenter, il percorso terapeutico deve essere personalizzato in base ai bisogni e alla situazione specifica di ogni individuo.

Ogni persona ha la sua storia, le sue sfide e le sue peculiarità, e il trattamento deve essere tagliato ad hoc per essere efficace.

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6) Conclusione: vuoi fare il prossimo passo con noi?

Eccoci alla fine di questo breve approfondimento sugli attacchi di panico e sul disturbo di panico.

Speriamo di averti dato in questa articolo alcuni spunti chiarificatori e un’idea di quale sia la strada percorribile per affrontare questa invalidante esperienza.

Se gli attacchi di panico stanno compromettendo il tuo benessere, è necessario che tu ti rivolga quanto prima ad uno psicoterapeuta.

📌 Se vuoi, i professionisti di Mindcenter possono accompagnarti in questo percorso, in presenza o online. Prenota qui un primo colloquio con un terapeuta della nostra equipe.