Accettare quello che non puoi cambiare: la storia di Edison
Accettare quello che non possiamo cambiare è una lezione psicologica estremamente importante. Impariamo come farlo con la storia di Thomas Edison 💡
Un’imprevista tragedia
All’età di sessantasette anni, Thomas Edison, celebre inventore e imprenditore statunitense, durante una cena con la famiglia, ricevette una drammatica notizia: il suo centro di ricerca e produzione stava andando a fuoco. Edison corse immediatamente sul luogo dell’incendio e vide l’impero nel quale aveva investito tutta la vita ridursi in cenere sotto i suoi occhi.
Nonostante la devastazione, Edison rimase calmo e trovò persino il modo di tranquillizzare suo figlio, visibilmente sconvolto dalla scena, dicendogli: “Corri a chiamare tua madre e gli amici. Non avranno più l’opportunità di vedere qualcosa di simile”. Con una calma sorprendente, Edison aggiunse: “Va tutto bene. Ci siamo appena sbarazzati di un po’ di spazzatura”.
Questa reazione è incredibile, forse addirittura folle agli occhi di molti.
Anni di riconoscimenti, prototipi e ricerca andati letteralmente in fumo. Eppure Edison non si disperò. Non pianse, né si lasciò sopraffare dalla rabbia. Anzi, si rimise subito al lavoro, affermando il giorno successivo a un reporter di non essere troppo vecchio per un nuovo inizio. Quell’incendio, invece di abbatterlo, aveva in qualche modo rinvigorito Edison.
A tre settimane dall’incendio, infatti, il centro di ricerca era parzialmente ricostruito e funzionante (grazie anche a un prestito dell’amico Henry Ford). I suoi collaboratori lavoravano su due turni al giorno, producendo innovazioni che il mondo non aveva mai visto. A fronte di una perdita di quasi un milione di dollari, Edison riuscì a generare un profitto di dieci milioni nello stesso anno.
Questa storia non è solo un esempio di resilienza, ma ci offre una profonda lezione su come affrontare le avversità della vita attraverso un’azione specifica: accettare ciò che non possiamo cambiare.
In questo articolo, esploreremo cosa significa accettare ciò che non possiamo cambiare, come questo atteggiamento possa essere applicato alla nostra vita quotidiana, e come possa, paradossalmente, diventare una delle nostre più grandi forze.
Pronto? Pronta? Inziamo.
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COSA TROVERAI IN QUESTO ARTICOLO:
- La lezione nascosta nella storia di Edison: l’Amor Fati
- L’accettazione nella vita quotidiana
- La sfida dell’accettazione
- Accettare quello che non puoi cambiare: vuoi fare il prossimo passo con noi?
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1) La lezione nascosta nella storia di Edison: l’Amor Fati
La storia di Edison mi fa venire in mente il concetto di Amor Fati, che il filosofo Friedrich Nietzsche descriveva come la capacità di accettare e, ancor più, di amare il proprio destino, con tutte le sue luci e ombre.
Edison, di fronte alla catastrofe, non solo accettò ciò che era accaduto, ma lo abbracciò come un’opportunità per rinascere, per reinventare se stesso e creare qualcosa di ancora più grande e innovativo.
È questa l’essenza dell’Amor Fati: accogliere ogni evento, per quanto inatteso e distruttivo, come parte integrante della nostra esistenza, qualcosa che contribuisce a dar forma al nostro cammino.
Quando ci capita qualcosa che non avremmo voluto nella nostra vita, possiamo lasciarci travolgere dalla rabbia e dalla frustrazione, oppure possiamo decidere di accettare la situazione per ciò che è e cercare di trasformarla in un’opportunità di crescita e miglioramento. Non si tratta di rassegnarci agli eventi, ma di utilizzarli come trampolini per nuovi inizi, per trovare nuove soluzioni, per esplorare strade che forse non avremmo mai considerato altrimenti.
Edison non vide nell’incendio solo una perdita, ma piuttosto un’occasione per ripartire con una nuova energia, libero da ciò che era ormai superfluo. Questo è il vero potere dell’Amor Fati: non solo accettare, ma amare e valorizzare ciò che il destino ci riserva.
2) L’accettazione nella vita quotidiana
L’accettazione non è solo una filosofia per affrontare grandi tragedie, ma è anche uno strumento potente per la nostra vita quotidiana.
Ogni giorno ci troviamo di fronte a situazioni che non possiamo controllare.
Sperare che le cose siano diverse o cercare di capire se ciò che ci è accaduto sia giusto o sbagliato, lascia il tempo che trova. Perché in fin dei conti non sempre ci è data la possibilità di scegliere cosa accadrà nella nostra vita, ma possiamo sempre scegliere come reagirvi. Possiamo scegliere di irritarci, frustarci o cercare di cambiare l’inevitabile. In alternativa, possiamo impegnarci ad accettare e amare quelle circostanze. Lo ripeto: non si tratta di rassegnazione, ma di un atteggiamento proattivo che ci permette di affrontare la vita con maggiore serenità e resilienza.
- L’auto si rompe? Va bene, doveva succedere. Magari mi ha salvato da un incidente mortale.
- Il computer si è mangiato i miei manoscritti? Va bene, preparerò una seconda bozza migliore della prima.
- Abbiamo appena comprato il nuovo ufficio ma troviamo della muffa sotto le pareti e questo imprevisto richiederà migliaia di euro per essere risolto? Grazie. Sarebbe stato molto peggio se non l’avesse scoperto subito.
Gli Stoici parlavano del logos, il principio guida dell’universo. Paragonavano l’uomo a un cane legato a un carro in movimento. Come tale, l’uomo si trova di fronte a due opzioni. Può resistere, piantando i piedi per terra, sfidando ogni singolo passo e venendo trascinato con forza. Oppure può accettare la direzione del carro e godersi il viaggio.
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3) La sfida dell’accettazione
Imparare ad accettare ciò che non possiamo cambiare, ovviamente, non è facile.
Ma dopo aver compreso che alcune cose sono fuori dal nostro controllo, dobbiamo passare ad amare quanto ci accade e affrontarlo con l’allegria che abbiamo a disposizione. Perché è questo ciò che noi possiamo controllare.
Questa è la nostra grande forza. Dobbiamo trasformare ciò che dobbiamo fare in ciò che possiamo fare. E farlo al meglio delle nostre possibilità.
4) Accettare quello che non puoi cambiare: vuoi fare il prossimo passo con noi?
Siamo giunti al termine di questo approfondimento su come affrontare e accettare ciò che non possiamo cambiare.
Spero che la storia che ti ho condiviso e le riflessioni che ne sono seguite ti abbiano fornito spunti utili per iniziare a cercare, anche nelle difficoltà, tracce di opportunità e di valore attraverso il principio dell’Amor Fati.