Abitudini: come rendere automatico un comportamento
4 Dicembre 2021 2021-12-04 10:19Abitudini: come rendere automatico un comportamento
Come rendere automatico un comportamento?
Quando parliamo di automazione del comportamento, ci vengono in mente subito i software e le tecnologie che al nostro posto compiono una serie di azioni impegnative o ripetitive in pochissimo tempo.
In questo modo ci si libera del tempo prezioso per concentrarci su altre cose, magari sui compiti che mai potranno essere delegati alle tecnologie. Quando attorno a noi le tecnologie ci supportano, quindi non quando ci rubano il tempo controllando la nostra attenzione, ma quando effettivamente ci sollevano da pensieri e compiti impegnativi, la strada ci sembra in discesa.
Ora, immaginiamo di potere automatizzare anche alcuni nostri comportamenti. Di programmare cioè il nostro software interiore affinché, ad esempio, ogni qualvolta ci sia una situazione critica ci venga spontaneo cercare un aspetto di risorsa. Oppure ogni qualvolta si incontra una persona ci venga automatico trovare un suo lato positivo e comunicarglielo.
Pensaci: come cambierebbe la tua vita nei prossimi anni se ogni giorno riuscissi a bere 2 litri d’acqua, o leggere 15 minuti al giorno di libri sul miglioramento personale?
Se ci ingegniamo, se studiamo l’ambiente che ci circonda, possiamo spesso adoperare alcune modifiche strutturali creative, che fungono da automatizzatori di determinati comportamenti, un po’ come fanno i software nei nostri pc.
Il modo migliore per rompere una cattiva abitudine, in fin dei conti, è renderla impossibile da realizzare. Così come il modo migliore per creare una buona abitudine è renderla obbligatoria e scontata, in modo da non doverci più pensare.
Ma vediamo qualche esempio pratico: puoi risparmiare per la pensione attivando una detrazione mensile automatica di una piccola cifra dal tuo stipendio. Puoi limitare la navigazione sui social media con un programma tipo freedom che in automatico ti blocca l’accesso a determinati siti web in fasce orarie da te preimpostate.
Ti può essere utile provare a pensare a delle azioni da fare una tantum, all’inizio magari faticose, ma che nel tempo creano valore crescente, automatizzando in questo modo le tue buone abitudini o comunque creando una struttura che le supporti con maggiore efficacia.
Magari puoi provare a utilizzare dei piatti piccoli, in modo che ti ci stia meno cibo e tu non esageri con le calorie ingerite durante i pasti, togliere il televisore dalla camera da letto in modo che quando ti svacchi sul letto non perdi tempo a fare zapping e ti addormenti prima, puoi eliminare le app e i social dal tuo telefonino in modo che la tua produttività non ne risenta o comprare delle scarpe migliori in modo da camminare più correttamente ed evitare che ti venga il mal di schiena.
E così via: una automazione che agisca in nostro favore, può rendere inevitabili i buoni comportamenti e impossibili quelli “cattivi”.
Grazie all’utilizzo di decisioni strategiche una tantum e della tecnologia in nostro supporto, possiamo creare un ambiente di inevitabilità, dove cioè le buone abitudini non sono solo un risultato sperato, ma un risultato virtualmente garantito.
Allora Luca dobbiamo automatizzare tutto ad ogni costo? Dove finirà l’uomo in tutto questo?
Il matematico e filosofo Alfred North Whitehead disse che: “La civiltà avanza estendendo il numero di operazioni che possiamo eseguire senza pensarci”. E ad oggi la tecnologia e l’automazione stanno facendo passi da gigante in questo senso.
Io credo che ogni abitudine che consegniamo alla tecnologia liberi tempo ed energia che può concentrarsi così sul prossimo stadio di crescita, nelle attività che le macchine non possono ancora svolgere.
Tuttavia dobbiamo fare molta attenzione al fatto che il potere della tecnologia non si ribalti contro di noi. Perché ormai sempre di più la tecnologia ci insegna ad accontentare in maniera quasi istantanea i nostri capricci e desideri.
E quando lo sforzo richiesto per agire sui tuoi desideri diventa effettivamente zero, puoi trovarti a scivolare in qualsiasi impulso che si presenti al momento, perché non hai più preservato il momento dell’attesa, lo spazio riflessivo, per cui agisci senza pensarci anche laddove invece dovresti farlo.
Insomma, automatizzare sì, ma sempre con criterio e soprattutto tenendo gli occhi bene aperti sulle conseguenze che a lungo termine dovremo affrontare alla luce dell’automatizzazione.
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Ciao e alla prossima.
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